02 marzo, 2007

Stanco............

Ma quand’è che torni a scrivere di musica? Non mi è nemmeno piaciuto, l’ultimo post che hai scritto”. Non ci riesco. Non ce la faccio. Sono stanco. Sul serio. E tanto. Oggi ero di riposo. Avrei dovuto fare un po’ di spesa. Pulire casa. Scrivere un bel post. E invece ho dormito. Ho riposato gambe e schiena, massacrate e massacrata da turni allucinanti. Lunghi. Faticosi. Non mi rimane mai tempo di e per fare niente. Certe volte vorrei abbandonare tutto e tutti e mettermi a fare qualcosa di losco. Di illegale. Ma che mi dia soddisfazioni economiche. Lo farei sul serio. Invece di dover piegarmi a datori di lavoro fascisti. Perché continuo a ripetere e ad affermare che il fascismo esiste ancora. Nel mondo del lavoro. Leggi latenti, carenti o assenti consentono infatti ai datori di lavoro di poter approfittare delle tue esigenze e dei tuoi bisogni, permettendo loro di farti firmare contratti temporanei su contratti temporanei. Per tenerti sempre per le palle. Perché non basta essere dei buoni lavoratori. Bisogna essere anche dei buoni schiavi. E se non lo fai, grazie alla temporaneità del contratto possono lasciarti a casa in qualsiasi momento. E se le cose non ti vanno bene, “il cancello per uscire sai dov’è. Nessuno ti obbliga”. Certo. Nessuno mi obbliga. Che voglia di spaccare la faccia a tutti. Che cazzo ne sanno, di quanto sia duro tirare la cinghia? Pagare affitto, bollette, fare la spesa… e magari cercare di risparmiare qualcosina, perché le spese impreviste non mancano mai. Che ne sanno? “Il lavoro è lavoro”. Ok. Ma, cazzo, lo è nelle ore di lavoro. E allora non offenderti se non ti faccio un favore al di fuori di queste. Ti offendi? E lasciami a casa, allora. E che cazzo. Sono in pausa, vado dove minchia voglio. Anche solo a girarmi i pollici. Ma sono in pausa. E sono cazzi miei dove vado e cosa faccio. No. La dignità no. Approfitta del mio fisico. Massacralo con turni di merda e stressanti e massacranti. Ma la dignità non te la concederò mai. Fascista. (Mi sento un po’ Sgarbi…). Non posso nemmeno permettermi “il lusso” di comprare casa. Potrei pagare un mutuo, anziché un affitto. Ma il mio contratto non me lo consente. Pago 500 euro al mese di affitto. Avrebbero potuto essere ancora di più, se non fosse stato per il buon cuore dei miei padroni di casa. I prezzi di mercato e la quadratura della casa avrebbero potuto benissimo portare nelle loro tasche almeno 200 euro in più al mese. Ma, nulla togliendo alla loro magnanimità, fatto sta che mi sento un vero e proprio coglione a pagare ogni mese una cifra del genere. Perché potrei pagarli di mutuo, e dopo un tot di anni almeno la casa sarebbe mia. Invece… domani non mi resterà proprio nulla in mano. E nemmeno posso pitturare le pareti del colore che vorrei. Grazie al lavoro che ho. Che mi massacra e non mi consente di comprare casa. E io sono stanco. E vorrei sul serio fare qualcosa di losco… Le giornate si allungano. Non mi basta. Fa buio più tardi e il freddo sembra essere finito. Non mi basta. Ogni tanto il cielo di Torino appare veramente simile a un cielo vero. Come in foto. Ma non mi basta. La mia Bimba mi dice che le manco. La cosa mi strazia. Ogni volta che me lo dice, vorrei sprofondare sotto chilometri e chilometri di terra. Perché se non posso vivere con lei è sempre per via di questo cazzo di lavoro. Come faccio a lasciarla tutto il giorno sola? Uscendo di casa alle 4 del mattino per tornare a mezzogiorno? Magari potrebbe anche andare bene. E quando esco di casa alle 4 del pomeriggio per tornare all’ una di notte? E quando esco di casa alle 6 del mattino per tornare alle 5 del pomeriggio? Come faccio? Anzi: come farei?... Ed ecco che devo vivere a 2000 chilometri di distanza da mia Figlia, in attesa che le cose “si sistemino”. Non avrei mai dovuto lasciare la mia città. Né voluto. Sono “andato via” per cercare di costruire qualcosa per il suo futuro. Sto costruendo solo dolore. E sto perdendo importanti fasi della sua crescita. “Io non potrei mai vivere senza mio figlio”. Io invece vedo scorrere il tempo e imbiancare i miei capelli, in attesa che almeno una delle promesse che mi sono state fatte si realizzi sul serio. E mi consenta di “sistemare le cose”. Intanto soffro. E sono stanco. Fisicamente e mentalmente. Stanco nell’animo. (Ora mi sento un po’ Moggi…). Di che musica devo scrivere? Non ho nemmeno ascoltato granchè, di nuovo. Ho sentito Doors su Doors. E Nick Drake. E varie One Shot ’80. Posso “segnalare” solamente, per il momento, PIERS FACCINI (Tearing Sky) e NORAH JONES (Not Too Late). E, grazie a un bel video (molto “Shining”) che ho visto su Mtv e che voi potete vedere qui (anch’io mi “piego” a linkare su YouTube), i 30 SECOND TO MARS (A Beautiful Lie). Adesso dovrei andare a cenare. Non ne ho voglia. Non ho nemmeno comprato il pane. Sto bevendo la seconda Ceres. Ce ne sono altre 3, in frigo. E 2 Beck’s. E una bottiglia “vergine” di Ballantine’s. C’è dunque abbastanza liquido per riempire lo stomaco. E parecchi pacchetti di Lucky Strike. Domani inizio a lavorare verso le 11.30. E ho dunque tempo a sufficienza per riprendermi e poter guidare in assoluta tranquillità. E spaccarmi di nuovo la schiena... Non sono felice. Per niente.

9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Sono senza parole........non mi aspettavo questo post.....la rabbia che hai dentro si sente e come....è uscita fuori!!!!l'ITALIA funziona così purtroppo!!!!almeno tu hai diritti....IN PARTE SI....
QUI le cose non sono cambiate....ancora peggiori di prima....

03 marzo, 2007 12:45  
Blogger Unknown said...

Ogni tanto sento dire qualcuno sulla sessantina che alla mia età lavorava già da diversi anni! Beato lui, gli dico! Io dopo aver studiato e dopo aver imparato a fare decine di cose non trovo uno straccio di lavoro che mi dia stabilità e dignità, quindi son portato a pensare che forse hanno anche un po' ragione quelli che dicono "si stava meglio quando si stava peggio"... Anche perchè meglio, adesso , non si sta di certo... E poi devo anche sentirmi dire che scrivere fumetti non è un lavoro...
Guarda il lato positivo: non hai coinquilini come quelli che ho io qui a Roma!
Stavolta un consiglio musicale te lo dò io: Grinderman, il nuovo progetto musicale di Nick Cave... Con la rabbia sorda e muta che si ha dentro certi giorni ci sta benissimo!

04 marzo, 2007 11:40  
Blogger Millecanali said...

Cara Millebaci. Quanto tempo fa ci siamo conosciuti? 7, 8, 9 anni fa? Sai quanto poco tollerante sia sempre stato. Da quando sono qui ho notevolmente aumentato il mio grado di sopportazione. E la saturazione avviene dunque più lentamente. Ma anche se adesso sono più "tranquillo", non sono certo diventato un santo. Nè ho intenzione di divenirlo. E il punto fatale di rottura è molto molto vicino. L'esplosione si avvicina. E, con tutto quello che ho accumulato e ingerito, non oso pensare o immaginare quanto devastante sarà. Io DOVREI avere dei diritti, ma come scrivevo questi vanno a farsi benedire nello schifo dello sfruttamento fascista. Per contratto dovrei lavorare 6 ore e 40 al giorno, in quanto autoferrotranviere. Farmi lavorare 8 o più ore al giorno, non comporta rischi come quelli che si corrono in fabbrica. Con tutto il rispetto per categorie tipo i metalmeccanici, se la stanchezza o il sonno dovessero prevalere sulla mia ragione, i rischi non sarebbero quelli di assemblare male una macchina o di far cadere un cartone per terra. Io guido. Trasorto gente. I risultati sarebbero catastrofici. Per me e per loro... Ma chi sta seduto in ufficio a muovere i fili non può capire questi rischi. Nè gliene frega niente. Ma il punto di rottura è molto molto vicino... Da quanto tempo non ci vediamo, Millebaci? 1, 2 anni? Sono cambiato...
Caro Cinicus. Intanto, Nick Cave è in "pole position" tra quello che dovrò ascoltare. Dopo quello che mi scrivi, accelererò i tempi. E poi... è proprio vero. Si stava meglio quando si stava peggio. Ho fortemente voluto e sostenuto questo Governo. Adesso non più. Ma non esistono soluzione, se non un'improvvisa morte sia di Berlusconi che di Prodi. Ma siccome come si dice dalle nostre parti "l'erba tinta un muore mai" (la cattiva erba non muore mai, n.d.r.)... allora non ci resta che rimpiangere i tempi della democrazia cristiana di Andreotti e del socialismo di Craxi. Vedi un po' come siamo messi male...

05 marzo, 2007 12:10  
Anonymous Anonimo said...

Ti avevo promesso un commento.Eccolo. E per quanto mi sforzi di trovare qualche parola che ti sia di conforto, di aiuto o di semplice, fraterno sostegno, non le trovo, perché quello che dici è tragicamente vero, quello che provi è così brutto che le mie parole sembrerebbero solo tante banalità, una dietro l'altra, senza senso. Quello che davvero sento è una rabbia grandissima quando ho letto questo post, in realtà rabbia contro me stessa per non avere una bacchetta magica per fare qualcosa. Per dover restare qui ad assistere alla tristezza di un amico senza poter fare nulla. Ma non è vero che stai costruendo solo dolore.Secondo me no. Tua figlia un giorno capirà, ne sono certa. Ti abbraccio. Chicca

06 marzo, 2007 10:16  
Anonymous Anonimo said...

Capisco la tua rabbia, fa così rabbia anche a me!
Non sopporo che la brava gente venga sfruttata così...che una persona cerchi semplicemente di avere un futuro stabile per se e la sua famiglia, e debba essere massacrata così da gente priva di scrupoli.
Mi sono rotta le palle anche io di sentire "il lavoro è lavoro" "bisogna adattarsi" "piena la schiena e sgobba".
Pare che se non diventi un automa da sfruttare, non sei degno di rispetto. Io invece la penso al contrario, nel senso che è degna di rispetto anche la gente che oltre a sgobbare trova il coraggio di "lamentarsi" come hai fatto tu.
Mi spiace che non hai molte possibilità...Non so bene come sia la situazione...Però come ha già detto qualcuno qui sopra, ormai nessuno sa + cosa farsene delle capacità e competenze di una persona...contano solo quanti + titoli di studio e raccomandazioni uno ha.
Per la gente semplice, in gamba, che forse non ha una laurea, ma ha tanto cuore, c'è solo sfruttamento...Sono davvero stanca di vivere tutto questo.
Adesso ho davanti una buona opportunità, ma solo perchè ho voluto rischiare...Altrimenti sarei ancora qua a mandare in giro curriculum a vuoto.
E mi fa male sapere che ci sono tante altre persone che vengono sfruttante, che le fanno lavorare il doppio x gli stessi soldi, è disgustoso!
Spero davvero troverai una soluzione, con tutto il cuore, davvero!

06 marzo, 2007 19:14  
Anonymous Anonimo said...

Bene, ti sei sfogato? No, credo di no. Non credo sia sufficiente scrivere una ventina di righe per sfogare tutta una rabbia... ma una cosa è certa: l'illegalità NON E' LA SOLUZIONE!
Io da donna ho avuto varie possibilità lavorative. Per competenza, per fortuna, e anche per avvenenza fisica, ma quest'ultima mi ha costretta ad abbandonare almeno la metà dei miei lavori, perchè c'era sempre qualcuno che allungava le mani o pretendeva qualcosa di più.
Ho solo il diploma, eppure ho lavorato tanto, soprattutto in uffici. Adesso cerco un lavoro che mi piaccia, dopo 9 anni di sfruttamento (perchè sì, anche in ufficio sono capaci di sfruttarti e mi azzardo a dirti che lo stritolamento psicologico sa essere logorante quanto quello fisico, anche se so che nel tuo caso si tratta di entrambi!). Sto lottando per avere finalmente qualcosa che mi piaccia.
Ma tu che pensi di fare? Qualcosa di losco?! Ma dico io, vuoi passare dalla padella alla brace? Da un lavoro che ti ammazza a un altro per cui rischi la libertà? Vuoi passare da uno schiavismo a un altro? Se vuoi battere questa strada accomodati: il passo è libero. Ma pensa a quando rivedrai tua figlia e a come lei ti guarderà. Dopo.
No, questa non è la soluzione. Ma una soluzione c'è. Io non ti vivo a fianco, non conosco la tua vita a 360°, quindi non posso aiutarti, ma il metodo per uscirne c'è. Devi solo sforzarti di ritagliarti un momento per pensare, in modo lucido, valutare TUTTO e quindi cercare.
La prima cosa da fare? Comprare i giornali con le offerte di lavoro e non perdere mai di vista quello che offre il mercato. La Dea bendata può apparire quando meno te l'aspetti!
Oltre a questo devi pensare che un lavoro, per quando terribile, ce l'hai. Sarebbe ben peggio starsene a casa a rigirarsi i pollici e temere che bussino alla porta per riscuotere l'affitto. Allora sì, solo allora NON avresti scelta e il tunnel dell'illegale sarebbe l'unica via.
Ora NON sei costretto. Non sei con l'acqua alla gola.
Ciò che sei è importante. Sei un padre e oltre ad avere il diritto di veder crescere tua figlia hai anche il dovere di darle il buon esempio. Sempre. Anche nell'intelligenza, nell'integrità e nella dignità di riuscire a uscire pulito da una situazione di merda.
In bocca al lupo. Io ti sono vicina, per quanto solo col pensiero!

07 marzo, 2007 10:53  
Blogger Millecanali said...

Attendevo e temevo il tuo commento, Artemisia. I tuoi pensieri arguti e le tue parole taglienti. Adoro il confronto verbale con te. Affermare di voler fare qualcosa di losco, altro non era che una voluta esasperazione di vari pensieri di disagio e, appunto, esasperazione fisica e mentale. Se veramente avessi voluto percorrere questa strada, l'avrei fatto già un bel po' di tempo fa, quando ancora nemmeno ero Padre. Dici che "devi solo sforzarti di ritagliarti un momento per pensare, in modo lucido". Ecco. Questo è il problema. Lo stress, il forte stress, mi impedisce di farlo. Mi sento svuotato. Completamente. Non ho più forze. E in più da 2 giorni prendo Lexotan per mantenere calmi (o quantomeno sedati) i miei attacchi d'ira e il mio nervosismo, giunti veramente a livelli molto molto pericolosi. Per chi mi circonda o anche solo incrocia il mio sguardo. Sono una vera e propria mina vagante. E allora... devo sedarmi. Ti rendi conto??? A nemmeno 34 anni, devo ricorrere a questo per poter stare un po' "rilassato"!! Non è giusto. Sto cercando altre soluzioni. Con quel po' di lucidità che mi rimane. Tra un po' andrò a parlare con un tipo. Vedremo. Non credo alla Dea bendata... Mia madre dice che esagero. Che amplifico troppo. Ma io non ce la faccio più sul serio. Devo stare con mia Figlia. Non la vedo dal 10 gennaio. Devo vedere la mia Palermo. Non vado giù da maggio scorso. Devo parlare col mare. Non lo incontro sempre da maggio scorso... E tutto questo per... lavoro? Il lavoro dovrebbe aiutare a vivere, non disrtuggere le vite. Tranne per chi, come dice bene Lara, ha le raccomandazioni giuste. Fanculo alle capacità e alle competenze di una persona. Bisogna leccare culi e mangiare merda, senza raccomandazioni che ti facciano entrare nel posto di lavoro giusto. In bocca al lupo col negozio, Lara. Almeno non devi rendere conto e ragione a nessuno se non a te stessa. Un po' ti invidio. Molto invece sono contento per te, perchè meriti un po' di tranquillità e molte soddisfazioni. Grazie anche a te, Chicca. Se mai dovessi trovare una bacchetta magica, me la presteresti? Dovrei trasformare qualche testa di cazzo in ranocchio...

08 marzo, 2007 07:54  
Anonymous Anonimo said...

Ti avevo scritto, anche privatamente, in merito alla tua vita sempre di corsa, agirata, proiettata nel futuro, ecc. Pensieri su pensieri che correvano nella tua mente e tu che non volevi assolutamente fermarli, perchè "vuoi vivere al 100%". Ti avevo spiegato che vivere così è comune, ma che a lungo andare può ledere.
Allora tu facevi riferimento alla vita di ogni giorno, alla tua personalità. Non al lavoro.
Ma eccoci arrivati al punto: ora sei iperstressato. Ricorri a un farmaco per poterti calmare.
Secondo te si arriva a questo solo a causa del lavoro? No, non penso proprio. C'è qualcosa di più profondo: c'è il carattere, per l'appunto. C'è tutta una vita trascorsa a mordere la vita, a Esserci sempre, sì, ma di corsa.
E non c'è stato, probabilmente, un momento in cui ti sei fermato solo ed esclusivamente per pensare e chiederti: ma posso continuare così? So gestire davvero la mia vita? E le mie reazioni? E se mi avventuro in un lavoro o in una situazione che mi provocherà stress, sarò capace di uscirne?
Molte persone, come te, vivono 300 all'ora. Però il conto arriva. Sempre.
E adesso ti ritrovi a doverci dare dentro di Lexotan.
Avresti potuto evitarlo.
Ma a che parlare del passato, ormai? E' adesso che devi affrontare questa situazione.
Un metodo c'è, ed è quello di trascorrere la tua (?) unica giornata libera davvero fermo. Chiuso in casa, o, meglio ancora, in mezzo a un verde che più verde non si può, in un parco, vicino a un lago, nel bel mezzo della Natura più profonda. Allora la tua mente potrà aprirsi!
Non devi necessariamente credere alla Fortuna, essa è cieca... forse anche sorda, quindi potrebbe raggiungerti nonostante la tua "ostinazione". Quanto all'illegalità, beh, per quella, purtroppo, non è mai troppo tardi, ecco perchè "mi stavo incazzando" ;-)
Un abbraccio e 'fanculo al Lexotan!

08 marzo, 2007 12:21  
Anonymous Anonimo said...

Millecanali : se devo essere sincera, io ti capisco molto bene. Certo non mi sono trovata nella tua situazione e i problemi che io posso avere avuto in passato ti possono sembrare stupidi, ma l'effetto che avevano su di me era lo stesso che hanno su di te.
Leggere le tue parole di sfogo e rabbia è come rileggere le mie di qualche tempo fa...Gli attacchi d'ira, il sentirti una mina vagante, il "minacciare" di fare qualcosa di "losco"...conosco da vicino tutto questo, e conosco molto bene anche il dover ricorrere ad un calmante x rimanere "normale"...
Quindi so come ti senti...e quanto ti senti impotente di fronte a tutto questo, l'unico consiglio che posso darti è di non demordere, sta a galla con le unghie e con i denti, per te stesso e per tua figlia...è retorico, ma prima o poi smetterà di piovere...UN abbraccio...

08 marzo, 2007 13:23  

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