23 febbraio, 2006

Nuovo (e fuori moda) lettore Mp3

E ora posso vivere nuove sensazioni. Ho finalmente acquistato un lettore Mp3. Aspettavo, un po’ tirchiamente, l’offerta giusta. L’ho trovata. E ho trovato anche nuove sensazioni. Ai miei lunghi e fuori moda capelli, e ai miei baffi sempre fuori moda e a una giacca militare ancora più fuori moda, ho aggiunto un nuovo e comunque fuori moda "aggeggio" lettore Mp3. Fuori moda perché funziona con le normali pile e non con quelle al litio ricaricabili. Ma chi se ne frega. Il prezzo era buono, è molto molto piccolo e leggero e mi consente di portare sempre dietro chili di musica. Anzi, addosso. Sopra. E dentro. E così, se ho sempre ignorato gli sguardi benevoli o curiosi o altezzosi o stronzi della gente… ecco che oggi sono riuscito a ignorarne anche i sussurri. E sono sceso di casa con la mia cuffietta (coperta dai capelli) e insieme a VINICIO CAPOSSELA. Ovunque proteggi, suo ultimo album. Non mi è mai piaciuto più di tanto camminare a piedi. Sono un po’ pigro, ed eternamente stanco. Ma, facilitato da un’anomala giornata di sole torinese, ho comunque deciso di sbrigare qualche commissione senza utilizzare la macchina. A piedi. E ho camminato! Sorridente dietro i miei occhiali scuri. Non Trattare, Brucia Troia, Dalla Parte Di Spessotto… incredibilmente continuavo a camminare mentre le tracce dell’album andavano avanti. Sempre più piacevoli. Sempre vivaci e sarcastiche. In pieno “stile Capossela”. Ma la fine dell’album è quella che più mi ha emozionato. Dalla traccia 8 in poi, è stato un crescendo di emozioni. Parole accompagnate solo dal pianoforte e dalla voce di Capossela che oltre che “eccentrica” (stile sagra di paese), sa essere molto dolce e tenera. Già. Roca. Ma tenera. Secondo me. Lanterne Rosse, Ss. Dei Naufragati e infine anche una incredibile preghiera rivolta alla Madonna, Ovunque Proteggi. Grazie, Vinicio Capossela. Grazie per l’album che hai inciso. Per le emozioni che mi hai regalato. E un piccolo grazie anche al mio lettore Mp3…

Prima di questo, altre emozioni. È tornato. FRANCESCO DE GREGORI: Calypsos – 9 canzoni nuove. E 9 nuove perle di De Gregori, sempre affascinante in versione studio. Oramai infatti evito di sentirlo cantare dal vivo. Ha adottato uno stile di cantare, dal vivo, assolutamente insopportabile. Strascicato, annoiato e fastidioso. Non ne capisco il motivo. Oramai si esibisce dal vivo in monocorda e monotonalità. Boh. Scelte. In fondo la grandezza di De Gregori è anche la sua assoluta indifferenza verso i pensieri della gente. Critici, giornalisti o gente comune. Fa assolutamente quello che vuole. E in un solo mese ha inciso questo nuovo disco. Inaspettato, vista la non lontana pubblicazione di Pezzi. Apre il tutto Cardiologia. Ballata Dylaniana? Credo che ormai si possa smettere di accostare De Gregori a Bob Dylan. Ormai è QUESTO il suo stile. Non copia nessuno, non si ispira a nessuno. È Francesco De Gregori. E basta. 9 ballate. 9 belle (bellissime è esagerato) canzoni. Comunque 9 perle. Da ascoltare e da seguire. Sopraffini infatti, come sempre, i suoi testi. Ma non chiamateli poesie. Si potrebbe incazzare… Infatti continua a dire di essere un cantautore e non un poeta. Lui scrive canzoni, non poesie. Lui dice. Ma io continuo ad ascoltarle e a recitarle come se tali fossero. Che si incazzi pure. Tanto, il burbero compagno si incazza sempre…

SANDY MULLER. L’album omonimo di questa ragazza nata in Italia da genitori brasiliani è inciso in lingua brasiliana e in puro stile brasiliano. Soffice. Con la collaborazione di gente come Caetano Veloso e prodotto da Marcelo Costa, il disco propone 13 brani. Il più conosciuto, attualmente, è Não Tenho Pressa (Oggi Non Ho Fretta). Ma verranno estratti sicuramente altri singoli. La cosa più bella è che Sandy Muller avrebbe potuto incidere un album in lingua italiana, in vista di una maggiore commercializzazione del prodotto. Invece ha inciso l’album in Brasile e in lingua brasiliana. In apparenza, in piena allegria e voglia di cantare per il piacere di farlo, e non per il piacere dei soldi. Serve gente come lei. Capace di divertirsi “senza fretta” e di trasmettere buon umore e pacatezza, in un mondo sempre più in corsa e di corsa…

VIOLA. Altri non è che Violante Placido. Più nota come attrice. E sicuramente più brava, come attrice. Don’t Be Shy non ha comunque grosse pretese. Non ha sfruttato la popolarità del suo nome natale. Avrebbe potuto. Un po’ come Carla Bruni. Non l’ha fatto. Ha invece sfruttato accordi e melodie di Suzanne Vega. Ovviamente i risultati… beh. Lo stile potrebbe anche essere paragonato. Ma i risultati non arrivano nemmeno a quelli della peggiore e meno ispirata Eddie Brickell. Però… Devo ammettere che ho ascoltato questo disco mentre stiravo. E, ciò facendo, non mi è per nulla dispiaciuto. Ha piacevolmente accompagnato i miei noiosi movimenti. Ma non posso certo stirare tutti i giorni per ascoltarla… Comunque, lode all’umiltà della bella 30enne.

AMALIA GRE’. Secondo album della cantante… emigrata in America… incompresa… Ormai si sa tutto, del “calvario” di Amalia Grè. A volte sembra anche di sapere tutto del suo modo “etereo” di interpretare i brani musicali. Ma in Per Te, le sorprese non mancano. Reinterpreta canzoni come Moon River, We Have All The Time In The World, Quanto T’ho Amato in maniera sopraffina, oltre che personale. Riporta ad atmosfere da “club” anche chi nei club non c’ha mai messo piede. Sembra di vedere un palchetto circondato da tavolini con uomini coi baffi che fumano il sigaro e donne vestite “pomposamente” e truccate con un rosso rossetto… Ampi sorrisi e grasse risate, mentre una donna sul palchetto canta coi suoi capelli raccolti e i suoi lunghi guanti, accompagnata da un fumoso pianista. Col suo bicchiere di whisky poggiato sul piano. Sembra di rivederli. Anche se non si sono mai visti prima. Sembra. Grazie alla voce e alle interpretazioni di Amalia Grè. Quindi dico che Per Te è assolutamente da ascoltare. Per rilassarsi e per sognare… e per rivedere. Anche se… non si è mai visto prima. Ma… come un bel libro, o come un bel film… il disco di Amalia Grè è un bel disco.
E sono 5 anche stavolta. Anche se stavolta ho scritto un po’ di più, rispetto alle altre. Colpa di un nuovo (anche se fuori moda) lettore Mp3…


5 canzoni che mi stanno sul culo:


1. Seal – Kiss From A Rose
2. Des’ree – Life
3. Michael Bolton – Tutte Le Sue Canzoni
4. Midge Ure - Breathe
5. Inno Forza Italia

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Bravo!!! Sito originale è fantasioso! W Palermo

25 febbraio, 2006 18:49  

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