27 giugno, 2009

Michael Jackson (29/8/1958 – 25/6/2009)


Se n’è andato come i più grandi. Circondato da un alone di mistero riguardo la sua morte. Attacco cardiaco, poi forse uso di droghe, adesso un’iniezione antidolorifica che ha procurato una crisi respiratoria, i familiari che accusano i medici e i familiari che cercano di contendersi i debiti. Già, perche sanno benissimo che quei 500 milioni di dollari di debiti saranno velocemente saldati dopo aver venduto tutto il vendibile e grazie alle nuove vendite dei vecchi dischi e grazie a qualche inedito che non tarderà a sbucar fuori. I debiti si trasformeranno velocemente in crediti. E nel frattempo l’autopsia farà un po’ più luce e chiarezza riguardo i motivi che hanno causato la sua morte. Michael Jackson è morto. Aveva 50 anni. Aveva venduto centinaia di milioni di dischi. Che piacesse o meno, non esisteva persona che non conoscesse Michael Jackson.

Scrivo la mia opinione come sempre senza peli sulla lingua né sulle dita né sulle idee. Ho “vissuto” l’età d’oro di Michael Jackson. Quella in cui ancora era “mulatto”. Quella di Thriller e di Billie Jean. E poi quella di Bad. Quella in cui era un ragazzo carino. Quella prima degli esagerati interventi chirurgici sbiancanti e di perfezionamento. Dal suo punto di vista. Mi piaceva. Come si muoveva, come cantava, il ritmo delle canzoni. Mi sono sempre chiesto da dove tirasse fuori la voce, gracilino com’era. E come facesse a ballare in maniera così esagitata e a cantare contemporaneamente. Lui e Madonna. Non ricordo altri, in quel periodo, capaci di fare una cosa simile. Diversi anni fa, già.

Poi arrivò il processo. Quel processo vergognoso con accuse vergognose, orribili, terrificanti. Pedofilia, il peggior crimine mai apparso sulla faccia dell’universo. Peggiore dell’omicidio, della tortura, della bestemmia, dello scopare la donna altrui, di uccidere gli alieni. Pedofilia. Lo schifo più schifoso. Il reato che non dovrebbe ammettere assoluzioni né sconti di pena né seconde chance né castrazione chimica. Il reato che dovrebbe prevedere solo ed esclusivamente la pena di morte. Michael Jackson fu accusato di pedofilia. E a quel punto per me Michael Jackson finì di esistere. Non si sottopose mai a quel processo. Vero, ne è uscito “pulito”. Ma i 500 milioni di dollari di debito provengono quasi interamente dal silenzio dei genitori dei bambini (di cui ha o avrebbe abusato) che si sono fatti comprare, corrompere, arricchire. Genitori punibili tanto quanto chi ha commesso il reato di pedofilia. Consenzienti, venduti, vermi. Le accuse erano abbastanza precise e dettagliate. Michael Jackson non volle mai affrontare quel processo. Preferì comprare il silenzio e l’assoluzione. Perché? Se veramente non aveva commesso il peggior reato che mai essere umano abbia inventato, perché non affrontare il processo? Perché? Allora Michael Jackson a quel punto finì di esistere, per me. Adesso è morto.

Ho acquistato in silenzio l’edizione commemorativa di Thriller, quella pubblicata dopo 25 anni dall’uscita di quello splendido disco. Quando ero ragazzino e la sentivo alla radio e vedevo sempre il video in versione integrale in tv. Non l’ho comprato adesso che è morto, l’avevo comprato quando era uscito, qualche mese fa. Perché non mi bastava avere gli mp3 di quelle canzoni. Seguivo Michael Jackson da lontano, come qualcuno che conoscevo ma con cui non volevo più avere niente a che fare. Il suo voler diventare bianco, il suo non voler invecchiare. Anch’io sono un eterno Peter Pan. Ma lo sono nel cervello, nello spirito e nell’animo. Senza bisogno di operazioni di alcun tipo. Adesso sei morto. Circondato da un alone di mistero, come accaduto a tutti i più grandi. Sei morto ma non mi manchi, mi mancavi già prima. Perché neanche la morte può cancellare un’onta così indegna.

Riposa in pace, Michael Jackson. Sei stato forse il più grande. Ma macchiato probabilmente dall’onta più grande.

1 Comments:

Anonymous Chicca said...

Ciao Pa', aspettavo questo post, sapevo che l'avresti scritto. Ho scritto anch'io su MJ, con tono un po' diverso sai, ma penso che tutti, nel bene e nel male, ne abbiano parlato.
Temo che quel che è successo veramente riguardo quelle accuse di pedofilia, lo sappia soltanto lui, e che la verità sia ormai sepolta (o in procinto di esserlo) con lui.
Il motivo per cui abbia deciso di pagare per non affrontare un processo-la prima volta che le accuse si sono fatte pesanti-suppongo debba addebitarsi a quella grande verità cantata da Rossini:"La calunnia è un venticello..." Per un personaggio pubblico, una cosa del genere vuol dire la fine, specie se vivi in America.
Dici giustamente che la pedofilia merita soltanto la pena di morte, e infatti la morte è arrivata puntuale, quella condanna era già stata scritta da anni e si è compiuta qualche giorno fa. Perché credo che questo sia il motivo fondamentale della morte di Michael Jackson, più del poco cibo che ingeriva, più dei farmaci, più delle debilitanti operazioni di chirurgia plastica.
La morte è arrivata, che lui fosse colpevole o no, per questa storia.
Ancor di più mi sento triste al pensiero di come un massacro possa avvenire anche in modo mediatico e non solo materiale con le armi...ma questa è un'altra storia.
Un bacio.

01 luglio, 2009 07:06  

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