01 settembre, 2006

Piccoli fan crescono. (E capiranno...)

Ricevo questa e-mail:

Ciao io sono un fun dei doors ma sono ankora agli inizi è da 5 mesi ke li konosko ma già kredo d avere fatto tipo un corso accelerato ma ankora kose da imparare cmq voglio dire una kosa ke i doors erano 4 e non uno.

Rispondo così:

Caro ******... Mi fa piacere che tu sia un fan dei Doors. Ma, vedi... li conosci da 5 mesi. Io li conosco oramai da 20 anni. Ho scritto uno o due post a tal proposito. Dei Doors ho ascoltato di tutto, ho visto di tutto e ho letto di tutto. Ti auguro di poter raccogliere anche solo un decimo dei bootleg che possiedo. Ho tanta di quella roba che non ti puoi nemmeno immaginare. E quindi ritengo anche di avere una buona cultura in merito al gruppo e in merito a Jim Morrison. Vero. Verissimo. Erano in 4. Ma... morto Jim, che fine hanno fatto? Hai ascoltato che porcherie che sono Full Circle e Other Voices? Album postumi e senza l'inventiva, il genio e la sregolatezza di Jim? Ascoltali... Scialbi. Piatti. Inutili. Hai ascoltato quanti loro concerti, a parte gli album ufficiali? Uno? Due? Tre? Ne ho ascoltati a decine e decine e ancora decine. Sai una cosa? Ho sempre apprezzato e ben valutato le capacità artistiche e musicali degli altri 3. Ma... se senti vari e vari loro concerti, ti renderai conto che sembra di sentir suonare sempre un disco. Una base musicale. Tutto sempre uguale. La musica. L'incognita, il diversivo, il tocco "in più", era lui. Era Jim Morrison. Improvvisava. Cambiava le parole. I testi. Le melodie. Un po' ubriaco. Un po' fatto. Un po' fuso... Era lui, la vera incognita. Era lui, il genio. Fu lui a voler chiamare il gruppo THE DOORS. Lui, si ispirò a William Blake. Manzarek lo seguì. Fu lui, a non voler tradire i compagni, rifiutando proposte individuali. E fu sempre Jim a tenere a galla una band che senza di lui diventò un'inutile band. Che incise due dischi orrendi. E che oggi campa spolverando e rispolverando e ri-rispolverando materiale triso e ritriso. Che oggi campa... ancora grazie a Jim Morrison. Poeta, scrittore, musicista. L'anima dei Doors. Ciao, ******. Che il tempo ti aiuti a conoscere meglio e a capire meglio. Let's swim to the Moon...

E approfondisco così:

Prima o poi darò un valore numerico e magari anche economico, a tutto il materiale che possiedo dei Doors. Non voglio essere pedante né pesante né arrogante. Né giudice o critico o boia. Né il migliore o saputello o pretenzioso. Niente di tutto questo. Voglio solo essere un pensatore. Penso. Penso quello che ho scritto prima. Penso che gli altri 3 componenti dei Doors vivessero all’ombra della gelosia e dell’invidia di e per Jim Morrison. Soprattutto Ray Manzarek. Anch’io, quando iniziai ad ascoltare la musica dei Doors, ho sempre asserito che Jim Morrison non avrebbe fatto molta strada senza gli altri. Preparati, buoni improvvisatori, colti. Invece, andando avanti nel tempo e nella conoscenza del gruppo, la figura di Jim è diventata sempre più autoritaria. Sempre più leader. Sempre più icona. Sempre più geniale. Ritengo Jim Morrison una delle più grandi teste di cazzo cazzosamente geniali dell’arte degli ultimi anni. La musica era il modo più efficace per far conoscere e diffondere le proprie idee. E così fece. Non voleva essere una rockstar. Voleva essere un poeta. Ma non vi riuscì. Vorticato nel vortice del successo, non riuscì a diventare un poeta come il suo idolo Arthur Rimbaud. Vorticato, morì per l’eccessivo uso di sostanze stupefacenti e di alcool che il successo gli dava la possibilità di procurarsi. Morì. Non credo alle storielle di un Jim Morrison ancora vivo sperduto in qualche parte recondita dell’Africa, a seguire le orme e le tracce di Rimbaud o residente in chissà quale bettola o attico o hotel excelsior di Parigi. Morì. Spegnendo le sue idee e i suoi progetti. Senza riuscire a diventare un poeta. Rimangono le sue canzoni. Rimane una rockstar. Rimane il concerto che aveva nella sua mente e che Manzarek lo aiutò a portare su un palcoscenico. Il palcoscenico della vita. Bruciata in fretta. Vissuta senza regole. E da leader. Magari involontario. Ma leader. Gli altri 3 furono solo un contorno, del e nel suo concerto. Si chiamavano John Densmore, Ray Manzarek e Robby Krieger. Ma avrebbero potuto chiamarsi anche Millecanali, Cinicus o Foolys. Non importava. E non importa. Era Jim Morrison il vero genio. La verà genialità. L’assoluta unicità. Il vero poeta. Che mai fu tale. Questo penso. Questo sono arrivato a pensare e a concludere dopo anni di conoscenza del gruppo dei Doors. Sono solo pensieri. I miei, pensieri. E con questo concludo. Ma non metto un punto. Perchè la musica dei Doors e le poesie di Jim Morrison continuano a suonare e a parlare. In casa mia. Nella mia mente. E nella mia anima.