15 aprile, 2007

Cinema

Vedere un film al cinema è tutt’altra cosa che vederlo in divx o in dvd. E per questo cerco di portare quanto più posso la mia Bimba al cinema. Per gustarne la magia. L’attesa prima del film, la pausa tra un tempo e l’altro, le voci degli spettatori, le risate o gli applausi, i commenti a voce alta… E poi i popcorn, i titoli di coda, le luci che si accendono e i meravigliosi suoni del dolby surround o quello che è. E quindi andiamo al cinema. Ma, se a Torino la mia Bimba continua a pagare il biglietto ridotto, ecco che qui a Palermo paga invece il biglietto intero. E dunque andare al cinema ci costa ben 15 euro.Mi scusi, ma fino a che età è la riduzione?”. “Fino a 7 anni”. “Ma com’è che a Torino invece è fino a 12 anni?”. “Perché è a discrezione del gestore”.Ah. Ho capito”. Quando c’è da criticare, critico. Anche a Palermo. Dove si applica una discrezione totalmente assurda. E vabbè. La magia del cinema rimane. Anche se a prezzo più alto. Che quindi mi “costringe” ad andare al cinema una sola volta la settimana, e non due volte come invece a Torino, dove nelle ore diurne addirittura la riduzione viene applicata anche a me, che non sono né bambino, né anziano, né militare, né studente, né portatore di handicap. Pazienza.

Abbiamo visto “Un ponte per Terabithia”. Devo dire che dopo essermi sciroppato “Tre metri sopra il cielo” e “Ho voglia di te”, è stato un vero toccasana. “Tre metri sopr
a etc etc” l’ho visto in dvd. Con la Piccola che in continuazione mi diceva: “nel libro invece...”, oppure “hanno saltato questo e quello…”, o ancora “io questo me l’ero immaginato diverso…”. Una tortura! Un po’ come era già successo con “Eragon”. E così le ho impedito di leggere il libro “Ho voglia di te” fin quando non abbiamo visto il film. Così, niente commenti. Ugualmente una tortura. Proprio niente di divertente o appassionante o indimenticabile o toccante. Ma… c’è Riccardo Scamarcio! Accidenti. Basta questo, no? E sì. Riccardo Scamarcio. L’idolo delle ragazzine, delle teenagers e delle donne. Beh, devo ammettere che tra i vari poster che campeggiano nella stanza di mia Figlia, sicuramente lui è il più belloccio. E non mi è antipatico come tutti gli altri biondini tipo Jesse McCartney o Zac Efron o come gli altri tipo Daniel Radcliffe-Harry Potter o Elijah Wood-Frodo. Se poi sento Scamarcio che alla dichiarazione che ci sono ragazzine che vedono il film, alla fine escono e ricomprano subito il biglietto per rientrare e passano l'intera giornata guardando e riguardano il film, risponde qualcosa tipo: “sono contento per il cinema, perché io sono un attore e se questo mio successo può fare bene al cinema, che ben venga”… oppure ancora che dice qualcosa tipo: “non mi preoccupa che i ragazzi scrivano sui muri 3msc, mi preoccupa che scrivano solo quello”… beh, così dicendo si attira le mie simpatie. E poi non mi sembra uno che se la tira più di tanto. Non va dietro a tutte le ragazzine che si strappano i capelli per il "loro idolo", ma sta con una donna 14 anni più grande di lui… Mi sta simpatico. Sbarazzino, niente gel, capelli scompigliati, sorriso simpatico… Spero (più per lui che per me) di vederlo presto in un film più… film. Più all’altezza. “Mio fratello è figlio unico” potrebbe esserlo. O forse no. Vedrò. Vedremo.

Dunque, dopo questa sviolinata a favore di Riccardo Scamarcio (l’avevo promessa a mia Figlia!), torniamo a “Un ponte per Terabithia”. Di cui è ri-usc
ito il libro, quasi in contemporanea con l’uscita del film. Il libro è di Katherine Paterson, del 1976. Mondadori ha fatto in fretta a cambiare la copertina, utilizzando la locandina del film, e ad aggiornare il prezzo a 16 euro. Business. E vabbè. E' una storia che ha molto da insegnare. Un ragazzino con svariati problemi familiari e di aggregazione scolastica che si rifugia nel mondo del disegno, e una ragazzina che all’improvviso irrompe nella sua vita, diventando non solo la sua nuova vicina di casa e compagna di scuola, ma anche sua amica. Che lo aiuterà ad ampliare il suo mondo fantasioso, abbinando ai disegni anche delle parole, in modo tale da poter costruire un intero Regno. Terabithia, per l’appunto. Ma la realtà è sempre presente, a riportare Jess coi piedi per terra. Far convivere i due mondi non sarà per nulla facile. “Chiudi gli occhi e tieni ben aperta la mente”, è la frase portante del film. Finchè… quello che non ci aspettavamo. Il film era filato via che era una bellezza. Effetti speciali col contagocce, giusto solo e quando servivano. Recitazione spensierata, ottima e coinvolgente. Argomenti interessanti e ben trattati e raffigurati. Finchè… Leslie, l’amica di Jess, muore. Attanagliando il ragazzo tra mille rimorsi di coscienza, perché una sua precedente azione, se fosse stata diversa, avrebbe potuto evitare il dramma. Tristezza. Da paura. Avevo gli occhi stracolmi di lacrime. Se non odiassi le lacrime, avrei pianto. Sono rientrate, trasformandosi in un bestiale nodo in gola. Alla fine del film… la vita va avanti, il Regno di Terabithia continuerà comunque ad esistere, compreso un nuovo modo per entrarvi, per l’appunto un “ponte”. Alla fine del film il commento della Piccola è stato: “bruuuttoo!”. Non avevamo molte parole da dire. Abbiamo sperato che alla fine il solito colpo di scena riportasse Leslie in vita. E invece niente. La vita va avanti. Portando nei nostri cuori le persone che amiamo anche quando queste dovessero venire a mancare fisicamente. Una lezione che abbiamo già imparato qualche anno fa. Non avevamo bisogno di vederla rappresentata anche in un film. Che continuo a giudicare molto bello. Ma che molta tristezza ci ha inculcato. Tornato a casa, mi getto su internet e scopro che la Paterson scrisse il libro per aiutare il figlio David a superare la tragica morte di una cara amica. Lodevole. Davvero. Comprerò il libro. Anche se è aumentato il prezzo di copertina. Anche se mia Figlia non lo vuole leggere. Triste ma bello.

E allora, dopo cena, abbiamo visto un film in divx: “L’uomo perfetto”, con… Riccardo Scamarcio! E vabbè. Ma abbiamo riso, con questa commedia scorrevole e divertente. Il cinema deve far riflettere. Deve insegnare. Ma certe volte bisogna anche (e solamente) ridere. Perché anche una sola risata può aprire la porta verso il Regno più fantastico: quello della felicità.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Sei un padre encomiabile... non servono altre parole.

15 aprile, 2007 22:30  
Anonymous Anonimo said...

scamarcio è figo non c'è che dire, però non mi convince non so perchè...a parte che non ho visto uno solo dei suoi film...
Cavoli, avrei voluto che mio padre facesse così tante cose con me quando ero piccola. Forse non sarei così esigente con gli uomini...

16 aprile, 2007 10:15  
Blogger Unknown said...

Scamarcio mi sta sugli zebedei, c'è poco da fare...
Ma se tu parli di cinema, io rilancio con la musica: ultimo disco dei Perturbazione, Pianissimo-Fortissimo.
Vale la pena ascoltarlo...

17 aprile, 2007 23:44  
Anonymous Anonimo said...

Posso essere adottata, x favore??

20 aprile, 2007 09:19  

Posta un commento

<< Home