24 giugno, 2007

Buona buona musica

Chris Cornell - Carry On. Accidenti, non riuscivo a collegare. La voce era incredibilmente familiare. Il nome mi ricordava qualcosa… Chris Cornell!! Ecco chi è! Ex Soundgarden, ex Audioslave. Caspita, Chris Cornell! Un mito. Uno di quelli che grazie al grunge hanno aperto nuove frontiere musicali e ideologiche. No such Thing apre un disco decisamente rock, che non disdegna melodie più pacate, ma deliziose. Tipo Silence the Voices. Sicuramente lontana da canzoni quali Black Hole Sun. Ma per niente deludente. Grandiosa, nel suo crescendo, è You know my Name. E poi una cover tutta a modo suo di Billie Jean di Michael Jackson. Beh, lo trovo un gran bel disco. E pensare che queste canzoni sono quasi tutte “scarti” degli Audioslave…

Dimmu Borgir - In Sorte Diaboli. Tenebre, oscurità, demoni, visioni, incubi… Sono questi gli elementi fondamentali di cui parlano i Dimmu Borgir. E del resto il nome del gruppo significa letteralmente “Oscura fortezza”. Il disco comincia con un preludio sinfonico. Per poi dare spazio a chitarre e batteria per niente rilassate ma per nulla stressanti. C’è carica e potenza e non esagerazione o esasperazione, nei loro suoni. Il black metal vibra poderoso e “sinistro”, tra The Sacrilegious Scorn (Lo scherno sacrilego), The Invaluable Darkness (L’inestimabile oscurità) e The Sinister Awakening (Il sinistro risveglio). Nota “curiosa”: questa copertina è stata censurata negli Stati Uniti, e sostituita con una più “casta”. Viva l'America, paese della libertà! Buon disco. Vitale.

Paul McCartney - Memory Almost Full. È quasi piena la memoria di Paul McCartney e quasi pieno lo spazio che si pensa si possa dedicare a questo pezzo di storia che continua a cantare. È inevitabile, che si cada sempre in banali termini di paragone. Prima, dopo… Coi Beatles, come solista… Ma se uno come lui non ha certo bisogno di soldi né di pubblicità, allora dovremmo pur star certi che quando pubblica un disco lo fa solo per il piacere di continuare ad incidere. Non più la storia della musica, sicuramente. Ma le idee continuano ad essere quasi tutte buone. Spazia, in questo disco, tra idee e suoni nuovi e già sentiti. Non so perché, ma sto disco mi ha subito messo una certa nostalgia, sin dal primo ascolto. Non tanto per le note malinconiche di You tell Me, ma soprattutto per quelle di Ever Present Past e That was Me, così… incredibilmente vicine a quelle dei Beatles. Nell’anno in cui si celebrano i 40 anni della pubblicazione di Sg. Pepper, Paul McCartney dimostra di essere ancora attivo, produttivo e… vivo. Sempre più numerosi e chiari sarebbero infatti gli “indizi” sparsi negli ultimi album dei Beatles secondo cui Paul sarebbe morto in un incidente stradale e questo sarebbe dunque solamente una copia dell’”originale”. Un sosia. Beh… Originale o sosia, complimenti. John rimane, secondo me, il più grande dei Fab Four, ma McCartney comunque merita lodi e lodi e lodi. Anche per questo suo nuovo lavoro.

Bruce Springsteen - Live In Dublin. C’è poco e molto da scrivere su questo disco. Dimenticate per un attimo le origini e la provenienza del Boss. Anzi, dimenticate del tutto che si tratti del Boss. Mettete su questo doppio cd e… che inizi la festa e che si aprano le danze! È una grande festa. A Dublino. E in pieno, perfetto e sublime stile irlandese. Non uno solo dei “grandi successi” di Springsteen, che si rifà invece quasi interamente alla “Seeger Session”. Traspare anche dal cd il divertimento del pubblico, che canta incessantemente. Anche quando la musica finisce, come in Pay my Money Down. Sapore d’Irlanda, dunque. Ma anche molto country e molto folk. Arrangiamenti eccezionali e grinta a tonnellate. Poche volte il ritmo rallenta, come nel caso di una personalissima interpretazione di When the Saints go Marching In, classicone della cultura musicale americana, eseguita invece in modo laconico ed acustico. Ma la festa non ne risente. Serve solo per riprendere un po’ di fiato… Straconsiglio l’ascolto di questo disco a chi vuole trascorrere un paio d’ore in assoluta allegria.

Roy Paci & Aretuska - Suonoglobal. Il disco migliore attualmente in circolazione. E non lo dico solo perché sono “di parte”, essendo Roy Paci mio conterraneo. Lo dico con assoluta cognizione di causa e convinzione. Roy Paci & Aretuska sono unici nel fondere reggae, rap, spunti di ska e suoni popolari mediterranei. Con spunti latino-americani. Un miscuglio di idee e di suoni che rendono assolutamente irresistibile il sound di questi geni. Sì, geni. Senza esagerazioni. Geni che questa volta si avvalgono anche della partecipazione di artisti quali Manu Chao, Cor Veleno, Pau dei Negrita, Caparezza, i Sud Sound System, Raiz ed Erriquez della Bandabardò. Allegria, gioia, vitalità, genialità… Temi più leggeri e “denunce” riguardanti i problemi sociali e indiscutibili del sud Italia. Ma il tutto è sempre proposto senza paranoie, senza frasi fatte, senza mea culpa e senza false speranze. L’isola dei Fessi raggruppa un bel po’ di riferimenti e di speranze. Toda Joia Toda Beleza, in duetto con Manu Chao, è da adesso nuovo sottofondo del mio blog. Sì, ben lontano dalle canzoni rock che finora ho sempre scelto. Ma così… inebriante! E guai a chi osa dire o anche solo pensare il contrario! Il “trombettaro” Roy (Rosario) Paci questa volta ha davvero sfornato un disco di qualità e gradimento superlativi.

Seguiranno 5 album mooooolto deludenti........

Non dimenticate che cliccando sulle copertine degli album si accede direttamente al sito ufficiale degli artisti in questione....

Questo post è dedicato a tutti coloro che non vogliono crescere. A tutti quelli affetti dalla “sindrome di Peter Pan”. Ma… c’è un ma. Perché tutti questi soggetti non è detto che siano persone immature o irresponsabili. Anzi, tutt’altro. Sono persone che magari la vita ha costretto a crescere troppo in fretta. O forse sono state solamente le proprie scelte a causare ciò, e non la vita. Ma, comunque sia, sono persone che non rinunciano e non negano e non si tirano indietro di fronte alle proprie responsabilità. Sono persone che però, nonostante questo, “rifiutano” di crescere nelle circostanze in cui possono permettersi di farlo. In quelle poche situazioni che glielo consentono. Persone che non smettono di sognare né di volare né di sperare. Persone che… vengono dunque spesso etichettate e giudicate come “immature”. Ma… c’è un altro ma. Perché tutti questi soggetti se ne fregano di quello che pensa la gente. Perché sanno di non essere immaturi. Perché sanno che un giudizio del genere è dettato solo dalla superficialità dell’osservazione e della conoscenza. E allora… chi se ne frega. Che queste persone siano pure giudicate ed etichettate. Seconda stella a destra. Questo, è il cammino. Sì. Perché queste persone possono volare. Sanno ancora volare. E non vogliono smettere di volare. Chiamateci pure immaturi. Criticateci pure. Noi "Peter Pan" non vogliamo crescere. Vogliamo continuare a volare
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4 Comments:

Blogger Unknown said...

Ho visto, per la quarta volta ormai, Roy Paci in concerto, stavolta a Roma, a Villa Ada (peraltro è la prima volta che lo vedo a pagamento).
Grande concerto, con grande energia, così come il disco...
Eppure, la sensazione è di qualcosa di "costruito", di meno spontaneo rispetto al passato...
La scelta dei duetti (alcuni anche dal vivo), dei ritmi, dei testi...
L'ho sentito meno genuino, persino rispetto a quando faceva la "marchetta" di suonare a Zelig...
Che sia diventato anche lui un po' meno immaturo?!

24 giugno, 2007 23:50  
Anonymous Anonimo said...

ma c'è qualcuno che ti sta un po' esasperando o sbaglio? :-)
Io sono Peter Pan a metà...nel senso che ora vorrei comportarmi da ragazzina, perchè non ho potuto farlo quando avevo l'età giusta...e allora adesso vorrei prendermi la libertà di vivere al 100%, gustarmi la vita, sbagliare...ma nessuno ti perdona gli sbagli dopo una certa età. Nessuno lascia correre se sbagli quando hai una certa età.
E' triste a volte...
Sono Peter Pan a metà, perchè io di quello che dice la gente me ne frego anche troppo...
Ma dentro di me,vorrei prendermi la libertà di sbagliare. Sbagliare senza essere giudicata...

25 giugno, 2007 14:29  
Blogger Millecanali said...

@ Cinicus: appena entro in possesso di Rete 4 (sto aspettando gli sconti), caccio via il tuo compaesano Emilio Fede e piazzo te al suo posto. Niente più servizi pro-Berlusca e, soprattutto, cambio radicale. Hai uno spirito d'ironia e un'attenzione e comprensione di tutto quello che leggi che è davvero eccezionale. Riesci a cogliere le sfumature come pochi. E poi riesci anche a sintetizzare e commentare il tutto con grande sarcasmo. Complimenti, futuro Direttore.

@ Lara: no, non mi sta esasperando nessuno. Anche perchè, come scrivevo, se così fosse me ne fregherei altamente! ;o) Vado avanti e dritto per la mia strada, io. Che sia una strada terrena o una strada celestiale o, ancora, una strada fantasiosa. Dovresti imparare anche tu... meno considerazione delle critiche della gente e più considerazione di te stessa e consapevolezza dei tuoi mezzi e delle tue capacità. Libera anche l'altra metà del tuo Peter Pan. Tanto, come cantava Gian Pieretti nel 1967, "scopiazzando" Rainy Day Women 12&35 di Bob Dylan: "Tu sei buono e ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre. Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, sempre pietre in faccia prenderai. Al mondo non c'è mai qualcosa che gli va e pietre prenderai senza pietà! Sarà così finché vivrai. Sarà così.".....

26 giugno, 2007 05:51  
Blogger Unknown said...

Ottimo, mi serviva giusto un lavoro stabile e che mi permettesse di molestare con successo le tipe delle previsioni del tempo...

29 giugno, 2007 12:05  

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