14 giugno, 2007

Non tengo paura

Travis - The Boy With No Name. Drops of Jupiter era un vero e proprio capolavoro. Ignari del successo ottenuto con questo singolo che fece aumentare pazzescamente le vendite del loro omonimo album, i Travis tornano a fare musica dopo due album passati praticamente in sordina. The Boy With No Name è un buon disco. Pacato, con molti suoni acustici su cui prevalgono le chitarre, anche se in canzoni come Big Chair il basso non disdegna di prendere il sopravvento. La voce di Fran Healey è sempre cortese, quasi avesse paura di disturbare l’ascoltatore, assumendo quindi toni davvero educati. Non mancano le note cantate in falsetto, e ripeto che il disco è davvero buono. Compresa la bonus track con la partecipazione di KT Tunstall. My Eyes e Out in Space sono le canzoni che preferisco. Ma ho più volte ascoltato per intero questo disco che, per chi ama i suoni acustici, non può davvero mancare nella propria collezione di dischi.

L'auraDemian. Ho adorato il primo disco di L’Aura, Okumuki. E attendevo con ansia il suo ritorno, da quando avevo cominciato a leggere che stava registrando il nuovo disco. Demian prende spunto, nel titolo, da un romanzo del 1919 di Herman Hesse. E anche la storia raccontata da L’Aura è un percorso di crescita, come quello di Emil Sinclair del romanzo, che fruisce dell’aiuto, durante il proprio cammino, di un aiuto spirituale che l’aiuterà ad accendere la luce del proprio essere. L’album si apre con un preludio cantato in francese, Le Vent, è poi si srotola alternando l’italiano all’inglese. La traccia numero 3, È per Te, regala un delizioso duetto con Max Zanotti dei Deasonika. E poi non solo le lingue si alternano nel disco, ma anche i generi musicali, capaci di svariare dal rock di Beware! The modern Eye!, alle atmosfere jazzate di I’m with You o di Turn Around, canzone che conclude il viaggio, e che gode della partecipazione di Georgeanne Kalweit, ex Delta V. Credo che, con questo disco, L’Aura si sia tolta di dosso l’etichetta di “nuova Elisa”. È un lavoro molto personale, senza riferimenti musicali precisi o definiti. Come qualcosa che nasce dal cuore. E che quindi si ispira solamente alle proprie sensazioni. E che crea gradevoli e piacevolissime sensazioni in chi ascolta questo disco, per me assolutamente impedibile e magicamente delizioso.

Negramaro La Finestra. È in assoluto il disco che ultimamente ho ascoltato di più. O li ami o li odi, i Negramaro. Credo che molto difficilmente lascino indifferenti. Il gruppo pugliese era reduce da un successo clamoroso ottenuto con il precedente disco, Mentre tutto Scorre. Che avevo apprezzato. E così mi sono cimentato in una lunga e meticolosa vivisezione di questo nuovo lavoro. Nel quale non mancano i chiari riferimenti sessuali nei testi (Sembra facile, ma intanto è così difficile, parlare di noi due con la tua testa tra le gambe). Disco che inizia con ritmi decisamente rock per poi lentamente passare a note più delicate, anche nei testi (Se potessi far tornare indietro il mondo, farei tornare poi senz’altro te). E proprio queste atmosfere più soft fanno poi da padrone per il resto dell’intero disco. Fino a Cade la Pioggia, dove improvvisa, inaspettata e piacevolissima, compare e appare la voce di Jovanotti, alla fine della canzone. Qualche altra canzone rock e poi la ghost track che è l’unica pecca che trovo in un disco tutto sommato ben fatto, che ci tormenterà a lungo, ne sono certo. Ghost track assolutamente inutile, dicevo, che stona con il resto del disco. Tutto sommato… ben fatto, appunto. Si può comprare. E si può ascoltare. E si può apprezzare.

Teresa De SioSacco e Fuoco. Musica mediterranea, lingua napoletana, ritmi da tarantella e qualche volta anche reggae. Come dice il sito ufficiale della cantante: Teresa De Sio, nel nuovo cd, si rivolge alla Madonna della “Munnezza”. In Sacco e Fuoco i mali di Napoli e la voglia di trasgredire. “Oi Madonna d’a munnezza scinne tu a lavà sta chiazza, manco ll’aria fa chiarezza pe sti pisce dint’a rezza”. Denuncia sociale e denuncia fisica. Per i mali fisici che affliggono una città come Napoli, ma che in realtà affliggono diverse città italiane. E sicuramente molte città del mondo. Tutto il mondo è paese. La frase è fatta, lo so. Ma non sono certo solo città come Napoli o Palermo, ad avere problemi sociali, evidenziati forse maggiormente a causa di una cultura che è, per l’appunto, molto forte. Non tengo Paura, canta la De Sio. In italiano e non in napoletano, nel ritornello, quasi a voler rendere volutamente più chiaro e comprensibile il messaggio a chiunque. Perché la musica può essere ancora mezzo di denuncia, di voler dire “non ci sto” e, soprattutto, mezzo di comunicazione e non solo di propaganda o di giri economici e monetari. Applausi meritati per Teresa De Sio.

Ozzy Osbourne - Black Rain. Avere quasi 60 anni e non dimostrarli per niente. Certo, finchè non si guarda una foto di “Madman”, ossia “il pazzo”. Il fisico comincia inevitabilmente a cedere. E gli eccessi di alcool e droghe non sono certo nascosti o velati nel suo viso e nel suo corpo. Come i trascorsi in prigione, durante i quali si “autofece” dei tatuaggi con un pezzo di grafite. Una vita di eccessi, che non ha comunque consumato né esaurito la vena creativa dell’artista heavy metal britannico. Certo, i ritmi si sono “addolciti”, ma non di certo rammolliti. C’è energia, c’è entusiasmo, canta I don’t wanna Stop, spazia dal rock più leggero all’heavy metal, canta di guerre e di droga e di decadenza de mondo, come in Countdown’s Begun, che volevo scegliere come nuovo momentaneo sottofondo per il mio blog. Sempre fino ad eventuali proteste o denunce. Ho invece inserito il singolo estratto da quest’album, che è I don’t wanna Stop. Bello. Bel disco, bella energia, bella vitalità. Avere quasi 60 anni e non dimostrarli per niente… continuando ad entusiasmare.

Questo post è dedicato a chi non crede in me, a chi non ha fiducia in me, a chi mi crede uno stupido e ancora a chi non manca di darmi o procurarmi o infliggermi delusioni. A nessuno in particolare, ma magari a chi vi si riconosce, come descrizione. O a chi vi riconosce avvenimenti simili vissuti. È così per tutti. Quando meno te l’aspetti, da chi meno te l’aspetti. È così. È la vita.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mmmh che rancore nella tua dedica!!! :-(
I Travis li adoro...ma il cantante non si chiama Patrick Moahnan, ma Fran Healey...
Sono curiosa di sentire L'Aura, pensare che è mia concittadina, mi piacerebbe contattarla, perchè credo avremmo molto in comune.
Visto la mia carenza di amicizie, soprattutto femminili...
Buon weekend!

17 giugno, 2007 13:39  
Blogger Millecanali said...

@ Lara: beh, se l'errore riguardante Bjork, nel precedente post, era stato un "lapsus linguae", questa è proprio una bella "cappellata"... Grazie per la correzione, così correggo ed evito che i prossimi lettori possano riscontrare nuovamente l'errore. ;o)
L'Aura è bresciana, vero. Ma leggevo che si lamenta del fatto che in questi ultimi due anni è stata veramente molto poco a casa e invece molto in giro. Magari prima o poi la incontri... salutamela e dille che stravedo per lei!!! ;o)
E adesso devo invece contraddirti. Non c'è rancore, nella mia dedica. Ho semplicemente scritto di una categoria di gente che indiscutibilmente esiste. Così come esistono gli avvocati, gli idraulici, i permalosi, i disoccupati... esistono quelli sempre pronti a criticarti e pronti a "smontarti" e pronti a deriderti. Non c'è rancore nelle mie parole perchè non le ho dedicate a nessuno in particolare. Sono categorie di persone che tutti nella nostra vita incontriamo ben più di una volta. E se a qualcuno non è mai capitato questo incontro... allora deve essere proprio una persona fortunata o non so chè! Niente rancore, solo un'affermazione... Poi, se qualcuno in particolare dovesse essersi sentito toccato personalmente dalla mia "dedica", allora vuol dire che, come si dice dalle mie parti, "aveva il carbone bagnato". Pazienza. Tanto, so per esempio che tu non solo non c'entri, ma non ti senti nemmeno sfiorata dalle mie parole. Anzi, visto quanto scrivi qui, credo che potresti avallarle... ;o)

17 giugno, 2007 19:00  
Anonymous Anonimo said...

ehehe sì, direi proprio che quella categoria esiste eccome...ne ho incontrati parecchi di quel tipo, hai presente, no, i saputelli, quelli "so tutto io, e ho da insegnarti tutto perchè sei incapace"...mamma mia quantiiiii! :-)

Consiglio musicale : mi sono innamorata! Stavolta non è un figo...ma una donna! Stupenda...
Se mai ti faccio avere la sua musica, è francese, si chiama Camille e l'ultimo album "Le Fil" (Camille Dalmais il vero nome) è BRAVISSIMA! L'ho scoperta zappando x il satellite, sono capitata su un canale francese e ho beccato un suo live...è spettacolare, arrangiamenti ridotti al minimo, un paio di strumenti e una drum machine e un pedale loop, lei lavora tantissimo sulla voce...
Pensare che la musica pop d'oltralpe è 1000000 volte meglio della nostra, perchè sia in Francia che Belgio, la scena pop non è come da noi Cremonini o Sfighini vari, no, là c'è una vera e propria cultura, hanno arrangiamenti ricercati, strumenti particolari, wow!

18 giugno, 2007 14:33  
Anonymous Anonimo said...

Chi è che pensa di mio padre che è stupido?? Eh??? Chi OSA pensarlo? Dimmelo che ci penso io. Dimmelo che ammazzo qualcuno.

21 giugno, 2007 19:21  

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