27 giugno, 2007

Delusioni musicali

Bon Jovi - Lost Highway. Ma dov’è finito Bon Jovi? Quello capellone, permamentato… molto poco fighetto e molto rockettaro… dov’è finito? Non lo so, ma questo per me non può essere lui. Avrà fatto la fine di Paul McCartney. Morto e “rimpiazzato” da un sosia. Fighetto. E che propone una sorta di pop rock mieloso. Non è male il brano d’apertura, Lost Highway. Ma poi la qualità comincia a venir meno. Tra canzoni che sembrano altre sue canzoni (We Got it going On sembra It’s my Life, Seat Next to You è una sorta di Always) e canzoni che sono vagamente country e vagamente folk ma che non assomigliano né all’uno né all’altro. Senza identità e senza palle. Irriconoscibile. “Say yeah…” ma che caspita canti, Bon Jovi??... E poi… accordi e intro di canzoni degne del miglior Max Pezzali… Terminato l’ascolto, non si può far altro che andare a tirare fuori da uno scaffale, che contiene cd “mitici”, il caro, vecchio Slippery When Wet.

Silvia Salemi - Il Mutevole Abitante Del Mio Solito Involucro. Con tanta curiosità e ancora più aspettative, mi sono cimentato nell’ascolto del nuovo disco di Silvia Salemi. Che però mi ha lasciato… Non so. Perplesso? O forse semplicemente deluso? No. Ho deciso che non sono deluso. Ma rimango perplesso. Canzoni come Ormai o Il primo Volo mi hanno sicuramente convinto. Ma è il disco in tutto il suo insieme che non mi convince. I testi non sono del tutto facili da seguire. E le melodie sono certe volte insentibili, altre volte troppo comuni. Boh. Perplesso? No, forse solamente deluso…

Linkin Park - Minutes To Midnight. Rammolliti. Non trovo altro termine per definire gli attuali Linkin Park. Dov’è finito il nu metal che tanto egregiamente sapevano rappresentare? Neanche l’ombra. E pensare che Given Up, seconda traccia del disco dopo una specie di intro musicale (più rumori, che musica), lasciava ben sperare e ben predisponeva all’ascolto dell’album. Che poi invece si perde tra ballatone lente più pop che rock (Leave Out all the Rest, Shadow of the Day) e rock pop non solo semplice, ma addirittura banale (What I’ve done, Valentine’s Day). Ci si interroga. Si tira fuori il cd dal lettore per controllare che effettivamente sia un cd dei Linkin Park. Ma la risposta, impietosa nonostante i vari dubbi e interrogativi e controlli del cd, è sempre la stessa: sì, sono loro. Cazzo. Mi ispiro al caro Max Pezzali e sparo una bella frasone fatta: non c’è più religione. Che c’entra? Niente, forse. Ma nemmeno i Linkin Park, con questo Minutes To Midnight, entreranno più nel mio lettore cd. E manco nel lettore mp3.

Max Pezzali - Time Out. Eccolo qui, dopo averlo citato più volte. Beh, in tutta sincerità, cosa ci si sarebbe potuto aspettare da Max Pezzali? Personalmente, avrei sperato in qualcosa del tipo Hanno ucciso l’Uomo Ragno. Ma nemmeno quello, sa comporre più. Sarà l’assenza del biondino, ad aver rammollito ulteriormente i suoi super poteri… Il disco è pieno di accordi armonici e giri di chitarra scontati. Degni del peggior Bon Jovi. I testi, poi… una delizia!! Frasi fatte a tignitè (in abbondanza, ndr) e frasi stupide. “Adesso sono qui tranquillo, seduto in acqua fino al collo ad osservare il mare sorridere”. Beh, senza cattiveria, caro Max Pezzali, ma possiamo solo augurarci che quell’acqua salga ben oltre il collo, e che tu smetta di propinarci certe “menate”, per dirla come la diresti tu. Orrende cazzate e porcherie, come direi io. E questo è uno dei maggiori rappresentanti del pop italiano? Ma allora siamo messi proprio male! Povera Italia… (eh sì, mi concedo anch’io una frase fatta, eheheh). “Torno subito”? No, no. Fai pure con comodo. Con mooooolto comodo…

Suzanne Vega - Beauty & Crime. È questa la delusione più grossa che abbia provato ultimamente. Musicalmente parlando, ovviamente. Già. Perché ad avvicinarmi al mondo musicale della musica acustica, anni fa, non fu Bob Dylan o Joni Mitchell o James Taylor… no. Fu proprio Suzanne Vega. Avevo una cassettina Tdk o Maxell, ora non ricordo bene, da 90 minuti. Nel lato A, avevo registrato Suzanne Vega, nel lato B invece Solitude Standing. Decisamente più pop, rispetto al primo, ma comunque molto acustico. Stile anni ’70, che poi andai a scoprire e spulciare e scrutare per benino e con dedizione e dovizia. Che capolavori, Marlene on the Wall o Gypsy… che bei tempi. E ora? Non è rimasto proprio nulla o quasi, di quella cantautrice! Questo disco suona orrendamente pop, tranne in alcuni stralci, come New York is a Woman, Edith Warthon’s Figurines o As You are Now. Ma nemmeno per l’intera durata delle canzoni, ma solo per alcuni stralci delle canzoni stesse! La batteria a tratti non sembra nemmeno suonata dal vivo, ma semplicemente campionata o suonata da un computer… Un pop “anomalo”, che non è né carne né pesce… ma solo una grossa grossa grossa delusione… Sigh.

Seguiranno altri 5 album di fattura, qualità e gradimento decisamente superiori.

Cliccando sulle foto delle copertine si accede direttamente ai siti degli artisti in questione.

Sottofondo del blog rimangono ancora Roy Paci & Aretuska. Nessuno di questi artisti è all’altezza di rimpiazzarli.

Questo post è dedicato a tutti quelli che hanno sempre ragione. I grandi portatori di verità e di saggi consigli. Quelli che non sbagliano mai. Che sono sempre lì pronti ad additare e criticare e giudicare. Giudici che non possono essere sottoposti a nessun giudizio. Perché loro sono perfetti ed impeccabili. Gli errori non fanno parte delle loro azioni. Le scuse non fanno parte del loro vocabolario. Questo post è dedicato a tutte queste persone. Persone? Forse “semi-dei” sarebbe un termine più consono e più a loro gradito. E allora dedico a loro anche questo vaffanculo.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mi accodo al VAFFANCULO ai semidei!!!

27 giugno, 2007 20:11  

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