25 agosto, 2006

Amarcord

Ma che bel castello, marcondirondirondello, ma che bel castello, marcondirondirondà… Chi se la ricorda? Filastrocca? Canzoncina per bambini? Litania? Ritornello? Ricordo?... Com’era? Bella? Piacevole? Divertente? Simpatica? Indispensabile? Irresistibile?... Bella. Qual è il vero concetto del bello, riferito alla musica? Qual è, la musica bella? Cosa, ci fa giudicare una musica o una canzone come bella o brutta? Come emozionante o indifferente? No, non sono impazzito. E nemmeno cerco risposte a domande cui non si può rispondere. Non si può, perché… tutto è personale. Tutto è oggettivo. E tutto è soggettivo. Cosa, mi ha fatto porre la precedente domanda? E cosa, mi ha fatto esternare queste considerazioni? Una stupidaggine. Una banalità. Una sciocchezza. Un ricordo. Amarcord. Un disco. Riascoltato. 1986. Duran Duran. Notorius. Che inizia proprio con la canzone omonima. Scoppiettante. Pop anni ’80. Ancora più bella è Skin Trade, dolcissima e sensuale è A Matter Of Feeling. Ancora movimento con Hold Me e Meet El Presidente. E ancora romanticismo con Winter Marches On… Un gran gran gran bel disco. Gran gran… ? … Davvero? O il giudizio è solo dettato dalle vibrazioni delle corde delle mie emozioni o dal riverbero del fluire dei ricordi innescato da queste canzoni? Quanto, queste incidono sul giudizio di una canzone? Chissà. Tutto è… personale. E tutto è illogico. Non esiste, la logica… Ma che bel castello, marcondirondirondello…

Ancora amarcord. Un’emittente locale torinese, alle 20.30, ha riproposto il cartone animato God Sigma. Cartone introdotto da una delle più belle sigle, interpretata da I Monelli Spaziali. Anno 1981. Più belle sempre secondo me. Movimentata, allegra, divertente.
Chi volesse, fino a pubblicazione di nuovo post, può scaricare, copiando e incollando questo link: http://millecanali.altervista.org/GodSigma.rar le sigle (iniziale e finale) e il momento… uno dei più attesi del cartone. Uno dei più attesi di tutti i cartoni animati di robot: il momento della trasformazione. Della fusione. Dell’unione. Tutto in formato avi. L’ho rivisto con immenso piacere. E con tanti sorrisi: il doppiagg
io a volte ridicolo a causa dei toni dei doppiatori a volte esageratamente drammatici, le stesse voci che uscivano fuori di bocca da personaggi diversi, l’imprecisione delle proporzioni mai uguali tra robot e uomini… Fino alla vittoria del bene sul male. E il conseguente salvataggio della Terra da parte degli invasori. Con nomi assurdi e robot potentissimi e cattivissimi ma che sempre venivano distrutti dalla spada iper galattica dell’eroe di turno. God Sigma, in questo caso. Uno dei salvatori della Terra, quando ero bambino… Grazie, God Sigma.

Amarcord legato e combinato col futuro. Tornano i Queen. Torneranno, i Queen. Brian May ha pubblicamente dichiarato che a ottobre si ritroveranno tutti in sala d’incisione. E Freddie Mercury sarà “rimpiazzato” da Paul Rodgers. Dopo la tournee del 2005, dunque, a tutti gli effetti Rodgers è entrato a far parte del gruppo. E ne sarà la nuova voce. "Ci concentreremo sullo studio che forse ci porterà tutti in un posto nuovo. All'inizio prenderemo le cose con calma, la nostra priorità sarà star bene e trovare l'umore giusto per creare. Ho parlato con Paul, e lui mi ha confermato che entreremo in studio di registrazione a ottobre". Queste le parole rese da Brian May all’Independent. Non commento. Si fosse trattato dei Doors, l’avrei fatto. Ma in questo caso non commento. Non so. Non so se mi avrebbe dato fastidio, tutto ciò, se avessi amato i Queen tanto quanto i Doors. Ma… il successo del tour con Paul Rodgers può solo farmi presupporre che anche i fan più accaniti e amanti del gruppo, apprezzeranno. Io, in maniera distaccata, la vedo come la solita grossolana operazione commerciale a scopo di lucro… Ma non commento.

Sono finalmente riuscito ad ampliare la larghezza della colonna del post. Non pensavo ce l’avrei mai fatta, e invece… ce l’ho fatta! Finalmente non devo incazzarmi più nel veder visualizzare una colonna ridicolmente stretta. Adesso è come volevo. E adesso ho anche abbandonato Internet Explorer per utilizzare invece Mozilla Firefox. Pubblicità gratuita. Ma, oltre alle prestazioni migliori, tanti problemi di visualizzazione e di impaginazione sono stati adesso risolti.


5 canzoni leggendarie con una grande intro e uno strepisoto assolo:


The Doors Light My Fire - Genesis First Of Fifth - Eagles Hotel California - Iron Butterfly In-A-Gadda-Da-Vida - Led Zeppelin Stairway To Heaven.

16 agosto, 2006

Senza giri di parole

Accidenti, ne è trascorso di tempo dall’ultimo post!!... Ma stavolta non è né colpa di Telecom o Wind, né colpa mia. Ma bensì colpa… delle vacanze! Che, ahimè, sono terminate e, direi, anche già scordate. Un solo giorno di lavoro, è già stato sufficiente a far svanire l’”effetto riposo”. Il secondo e il terzo… ero già ko. Ma mi sono riposato. Mi sono divertito. Mi sono fatto i cazzi miei. E ho ascoltato musica. Praticamente tutto quanto sia in classifica. In classifica di vendita. Tranne le raccolte. Credo verrà fuori un post un po’ lunghetto. Scriverò molto. Quanto più brevemente possibile. Di tutti i dischi. O cd. O mp3. Piove. Bah. È il 16 agosto e piove. Prima o poi chi promette matrimoni “quando nevicherà ad agosto”, ci rimarrà fregato. Scriverò dei dischi seguendo l’ordine di classifica di vendita Fimi-Nielsen (http://www.fimi.it/classifiche.asp?idtipo_classifica=1). Omettendo dischi già “datati” (tipo gli “eterni” e “immortali” Ligabue o Ramazzotti…) o che non m’interessano (tipo gli Stadio, Bocelli, Tatangelo…) o di cui ho già scritto (tipo Nannini, Mondo Marcio, Consoli…).

Posizione numero 1: Tiziano Ferro. Il suo Nessuno è Solo, è un album paraculo. Sì. Oggi non mi va di fare troppi giri di parole. Definirò brevemente tanti album. Li commenterò ancora più brevemente. E senza giri di parole o falsi eufemismi. E senza ricerca di sinonimi che suonino meglio foneticamente. E senza ricerca di parole in lingua italiana corretta. Come mi viene, scrivo. Ecco. Oggi mi sto un po’ sul culo. Piove. Malumore. E così scrivo. Tiziano Ferro ha fatto un album paraculo. Arrangiato bene. Cantato senza i soliti “uh, ah, ouh, etc”. E pieno di canzoni che saranno sicuramente singoli vendutissimi e ascoltatissimi. Tipo E Fuori è Buio o Già Ti Guarda Alice. Ridicolmente auto-celebrativa, è la ghost track. 1987. Quando quindi il tipo aveva 7 anni. Inserire delle canzoni cantate e inventate e composte a quell’età lo trovo ridicolo. Non mi ha fatto piacere ascoltarle. Avrei preferito che pubblicasse una foto di quando pesava 111 chili. L’avrei trovato più divertente e interessante. Che se le senta da solo e a casa sua, le canzoni che cantava a 7 anni. Paraculo. Posizione numero 4: i Muse. Più ascolto Black Holes And Relevations e più mi piace. Vero. Non è paragonabile a Origin Of Simmetry. Ma è comunque un ottimo disco. I Muse restano fedeli al loro stile, senza comunque ripetersi. Ci sono cori e assoli di chitarra che mi ricordano molto i Queen. E ritmi che ricordano il vecchio e irresistibile Prince. E ritmi che richiamano alla memoria nientemeno che gli Iron Maiden. E pezzi di pianoforte che ricordano i Muse. Mi piace. Sempre più. Posizione numero 5: Finley. Tutto è Possibile. Giovani, allegri, divertiti (loro). 8 canzoni interpretate prima in italiano e poi in inglese. Suoni puliti, senza alterazioni. Piacevole. Ma proprio niente di imperdibile. Dovrebbero sentirsi un po' meno rockstar, probabilmente. E il mio lettore mp3, un po’ impietosamente, dopo i Finley ha fatto partire After The Gold Rush di Neil Young… In sesta posizione troviamo invece Thom Yorke con The Eraser. Infatti. Da cancellare. Se i Muse sono una continua conferma, Thom Yorke o i Radiohead che siano (infatti, se uno non sapesse che è lui da solo, non capirebbe mai che è lui da solo e non con il suo gruppo!), Yorke è ormai una costante delusione. Di inalterato rimane solo la sua splendida voce. Lo stile invece si è alterato… e come, se si è alterato!! Scomparsi ormai i Radiohead di The Bend o Ok Computer. Andati. Non mi piacciono i nuovi Radiohead. Il loro nuovo stile. Boh. Sarò io che non li so apprezzare, ma The Eraser rimane per me un album deludente. Molto. Posizione numero 10: Red Hot Chili Peppers. Un doppio album dopo un doppio live e una raccolta, è stata la migliore idea che potessero avere per farsi perdonare. Suona tutto bene. Tutto R.H.C.P., tranne… avete presente quel gran bel pezzo che è Dani California? Beh, cercate di capitare Mary Jane's Last Dance di Tom Petty. Rimarrete sorpresi. Molto, sorpresi. Per il resto, Stadium Arcadium non è male. Né più, né meno. Gnarls Barkley, con St. Elsewhere, occupano la 15ma posizione, subito dietro i Gotan Project con Lunatico. Piacevole. Sul serio. Ho ascoltato la prima volta i Gnarls Barkley giocando alla PlayStation. Tra lotte assassine e teste mozzate, non li ho per nulla apprezzati. Cosa invece che mi è riuscita guidando di sera. E poi guidando anche di giorno. Forse è un disco che va sentito mentre si guida, chissà… Oltre a Crazy, mi piacciono molto Just A Thought e Who Cares. Piacevole e interessante. Madonna si trova in 18ma posizione con I'm Going To Tell You A Secret. Il suo primo disco “live”. E se tanto mi sono esaltato a sentire un bel medley composto da Music e Holiday, tanto mi sono inorridito nel sentirle cantare Imagine. Ma dico: con tante e tante canzoni che fanno parte del repertorio musicale di Madonna, ma che minchia di bisogno c’era di andare a profanare e sputtanare e oltraggiare Imagine??? Boh!!! Comunque. Va fatto notare come Madonna, con i suoi quasi 50 anni, continui a essere almeno una cinquantina di gradini superiore alle sue “figlie” di nome Hilary Duff o Britney Spears… Posizione numero 21: Neffa con Alla Fine Della Notte. Un album ironico e intelligente. Poco intelligente, invece, la polemica innescata con Ligabue. Ma l’album è buono. Raf è in 23ma posizione con Passeggeri Distratti. Mi spiace. C’è poco da fare. Raf non mi dice proprio niente. Trovo bellissima Dimentica. Ma le altre canzoni… Raf non è proprio uno dei mie preferiti e mai lo sarà, anche se leggo ottime recensioni sul suo ultimo lavoro. Gusti. Non miei. 28ma è Bebe con Pafuera Telarañas. Incredibile. Il disco è del 2004. Solo nell’estate del 2006 è approdato in Italia. In classifica. Grazie a Malo. Canzone tipicamente estiva. Anche se è un continuo insultare e offendere un uomo che si comporta di merda. Il disco è carino. Molto latino, ma soprattutto molto flamenco. E anche Bebe è molto carina. Come il disco. Già detto, lo so. Ma si fa ascoltare volentieri. Senza pensieri. E senza impegni. Un album ottimo, da ascoltare quando si è “distratti”. Bruce Springsteeen con We Shall Overcome - The Seeger Sessions è in posizione numero 30. Che dire? Canzoni già conosciute. Già suonate. Ovvio che il Boss, grazie ai suoi musicisti, ne abbia dato una nuova buona reinterpretazione. Ma non c’è niente di nuovo. Un altro paraculo, si trova in 36ma posizione: Duncan James, con Future Past. E scopro che, se ai miei tempi la “rivalità” era tra i Duran e gli Spandau, oggi è invece tra Duncan James e Jesse McCartney. Disordinato, ribelle, che posteggia la macchina nel posto degli handicappati, il primo. Bravo ragazzo con la faccia pulita e innamorato della propria ragazza, il secondo. Ma Duncan James non è solo più grande all’anagrafe. Ha maturato anche più esperienza musicale con i Blue. E il suo album è meglio curato. E più paraculo. 38mo è invece Piero Pelù. In Faccia mi è piaciuto. Se infatti L’Uomo Della Strada e Soggetti Smarriti mi avevano lasciato del tutto indifferente, questo disco finalmente assume contorni e musiche che ricordano molto i Litfiba. Sorella Notte ha un bel riff, Velo una bella melodia. Non metterò in un angolino irraggiungibile questo disco. Lo riascolterò, perché mi è piaciuto. Samuele Bersani è in posizione numero 40 con L’Aldiquà. Solito Bersani. Bei testi. Belle musiche. Piacevole. Ma non stupisce. Piuttosto, si ripete. Si ripete bene. Ma comunque si ripete. Timeless di Sergio Mendes non rimarrà certo nella storia dei dischi più belli. Ma ci si può giocare tranquillamente alla PlayStation, ascoltandolo. Sakya Tahsi Ling dei Monjes Budistas è in 48ma posizione. Altro album spagnolo. Pensavo di ascoltare chissacchè. Invece, i monaci hanno prodotto un disco che nulla ha di nuovo o innovativo. Tutto già ascoltato tempo fa grazie agli Enigma. Uguale. Spiccicato. Posizione 49: Nelly Furtado con Loose. Era meglio quando cantava come un uccellino e quando si sentiva tale. Non mi piace. Ma manco per niente. Posizione 50: Keane e Under The Iron Sea. Si confermano, dopo il successo di Hopes & Fears. Nel senso che stampano un album praticamente fotocopia. Peccato che manchi una canzone di punta e trainante come Everybody’s Changing. Dopo Pierò Pelù, il secondo disco che mi ha seriamente entusiasmato è stato Pearl Jam, dei (appunto!) Pearl Jam. Cazzo, questa è musica! In pieno stile Pearl Jam. Come i Muse. Stesso stile, poche ripetizioni. Come i Muse. Non come i Radiohead. Rock! Pearl Jam. Ottimo. Ascoltate Army Reserve o Unemployable. Rock. Ottimo, rock. Posizione 77: Lacuna Coil con Karmacode. Beh, mi aspettavo decisamente di più. Dopo i proclami di band non apprezzata in Italia, a differenza di quanto accaduto negli Usa, mi aspettavo assolutamemente qualcosa di più. Un buon album, ma Comalies rimane una perla che difficilmente riusciranno nuovamente a pescare e produrre. Almeno credo. Sperando sinceramente di sbagliarmi. Posizione numero 80 per Mark Knopfler & Emmylou Harris con All The Roadrunning. Ennesimo progetto musicale dell’inquieto ex leader degli ex Dire Straits. Se siete arrivati a questo punto della lettura di questo interminabile post, dovreste già aver capito cosa ne penso. Non male. Ma Sultan Of Swing, Brothers In Arms e così via, rimangono impareggiabili. C’era stato un altro progetto di Mark Knopfler che mi era piaciuto: erano i Notting Hillbillies. Era il 1990. E quelli si che mi piacevano. Adesso… rimpiango gli assolo di Knopfler. E ci si deve accontentare di sentirlo cantare queste ballate in duetto… E siamo quasi alla fine. Posizione numero 86: Ben Harper. Both Sides Of The Gun è il terzo e ultimo disco che mi è veramente veramente piaciuto. Doppio disco, che passa dal blues al jazz alla black music e finisce col rock. Il brano d’apertura, Morning Yearning, è stu-pen-do. Anche Waiting For You e anche The Way You Found Me. Bello, bello, bello. Ah, ma in 95ma posizione c’è un altro bel disco! Nate James con Set The Tone. Interessante. Davvero. Molto nostalgico. Non è facile sentire un disco e dire: minchia, sembra Steve Wonder. E ricorda a tratti anche gli Earth, Wind & Fire e il basso ricorda molto i Jamiroquai. Una bella fusione di suoni. Complimenti. È un ragazzo davvero in gamba, energico e che spero di poter riascoltare con nuovi dischi che comprendano canzoni ben fatte come Said I'd Show You, Set The Tone, la sputtanata The Message e Can’t Stop. Piacevole. Così come deve essere piacevole il fatto che ho quasi finito di scrivere. È uscito di classifica On An Island di David Gilmour. Non male. Anche se, anche nel suo caso, è difficile capire se si tratti di lui da solo o di lui col suo gruppo... E, a proposito del suo gruppo, in classifica, su 100 album, ben 13 (tra cui uno doppio) sono dei Pink Floyd. L’operazione di riimmettere sul mercato i loro dischi ad un prezzo contenuto, ha fruttato. Onore agli immortali Pink Floyd. Che, però, immortali come persone non sono. Se ne è andato uno di loro. E non uno qualsiasi. Se n’è andato uno che se n’era già andato. Nascosto. Eclissato. In solitudine. Dopo aver dato vita a questo incredibile gruppo. L’11 luglio, a 60 anni, è morto infatti Syd Barrett. Geniale, estroverso, paranoico, alternativo, misterioso… fuori di testa. O semplicemente incompreso. E così era fuggito via. Lontano dai Pink Floyd. Dopo aver composto album come Piper At The Gates Of Dawn e A Saucerful Of Secrets. Scappato e cacciato, per i suoi modi astrusi, incontrollabili e imprevedibili. Subito rimpiazzato da Roger Waters, elletto e proclamato nuovo leader dei Pink Floyd. Andato via anche lui. Per altri motivi. Geniale anche lui. Ma veniale. A differenza di Syd Barrett. Eremita volontario. E, ahimè, ancora una volta i Pink Floyd, grandissimi ma venialissimi, cercano di approfittarne. Dopo la reunion in occasione del Live 8, eccoli pronti a riunirsi ancora una volta. Per celebrare la memoria di Syd Barrett con un concerto commemorativo. Per favore!... Syd Barrett mi piace ascoltarlo in cd. E mi piace ricordarlo così. Senza nessuna nuova operazione commerciale. Tenetevi il vostro concerto, cari Pink Floyd. Io riascolto i miei cd. E con questo, ho finito. Ed ha appena smesso di piovere...