Recensioni. Tra presente e passato.
Loreena Mckennitt - An Ancient Muse. Nove anni di silenzio. E basta sentire la prima traccia per chiedersi: cazzo, perché nove anni di silenzio? È un album splendido. Atmosfere etniche turche e atmosfere etniche irlandesi. A volte Noa, a volte Enya. Ma splendidamente un po’ tutt’e due. Ma con una propria splendida identità. Nove tracce dopo nove anni. Cinquantaquattro minuti di goduria. Pieno rilassamento. Pieno apprezzamento. Pieno riempimento e pieno rapimento. Luce soffusa, luci intermittenti dell’albero di Natale e Loreena Mckennitt che sussurra tra note eteree. Uaoh.
Sergio Cammariere - Il Pane, Il Vino E La Visione. Commentare Cammariere credo sia impossibile e improponibile. Il suo stile è ormai ben noto e ben marcato. Gli accostamenti a Paolo Conte sono anche questi oramai inevitabili. E la sua musica risulta inevitabilmente piacevole a chi gradisce il suono de pianoforte poco coperto da altri strumenti. Piano, voce e chiacchiere tra amici. Suona ancora una canzone, pianista. Portaci un altro whisky, cameriere. E non fare smettere mai di suonare Cammariere.
Gwen Stefani - The Sweet Escape. Credo non sia inappropriato definirla la Robbie Williams “al femminile”. Simpatica, carina, sensuale, divertente, solista dopo aver cominciato in un gruppo, estroversa, originale, non ripetitiva e sempre piacevole. Sicuramente in questo disco non ci sono brani che passeranno alla storia. Ma brani che intrattengono senza disturbare né invadere, sì. E va bene così. Ci vuole anche questo ogni tanto.
Madredeus – O Espìrito Da Paz. Ho acquistato questo cd ormai quasi 10 anni fa. Il disco è del 1994. Uno dei miei primi impatti con la musica etnica. E questo gruppo portoghese mi ha subito affascinato. Già quando ubriaco sentii una cassettina con qualche loro canzone a casa di una donna con la quale stavo passando la serata dopo aver finito di lavorare. Altri tempi. Altri luoghi. Facevo il barman, ero più giovane… E ho inciso indelebilmente la corteccia della mia memoria. E dei miei ricordi. Tanti. Belli. Malinconici, adesso. O Espìrito Da Paz è uno dei cd che più ho ascoltato in vita mia. Destino, Siléncio… Lo sento sempre, quando ho bisogno di “staccare la spina”. Viaggiare nel passato senza distaccarmi dal presente. Perdermi in un sorriso mentre affogo in una lacrima. Desiderando un bicchiere di whisky che per adesso non posso bere. Ma senza perdere il gusto del piacere di ascoltare questo delizioso capolavoro…
Bon Jovi – Slippery When Wet. Quante e quante e quante volte ho fatto girare questa cassettina. Uno dei tanti dischi prestati e registrati e ascoltati fino alla nausea. Niente mp3. Meno abbondanza musicale. Insieme a una serie indimenticabile di dischi live degli Scorpions, rappresentò il mio primo e forse vero approccio al rock. Indimenticabile, questo disco. Brano per brano. Nessuno escluso. Anche se forse You Give Love A Bad Name è quella che ancor oggi mi scuote di più. Scuote, già. Perché dopo 20 anni, quando voglio scuotermi un po’, e genuinamente, metto su… non più la cassettina… ma questo cd. Che, quasi quasi, finito di scrivere, potrei anche registrare su cassettina… e risentirlo con un po’ di… genuino… fruscio. Già, buona idea. Mi piace. Perché no? Lo farò.
Nintendo Ds – Animal Crossing. Definirlo educativo è forse esagerato. Però questo gioco per Nintendo Ds che ho comprato alla mia Bimba è veramente divertente. Non frenetico, non urlante, non corrente, non nevrotico. È simile ai Sims. Bisogna comunicare, costruire, comprare, pescare, confezionarsi i vestiti, osservare le stelle, cercare fossili… Senza pam, cick, bum, pum e scrash. Ogni tanto vengono sfornati dei giochi riflessivi. Bene.
Sto meglio. Non ancora bene, ahimè, ma meglio. Lenta è la guarigione. Significativi i miglioramenti. Anche se la bilancia dice impietosamente che ho perso quasi 8 chili... e non ne avevo certo bisogno! E poi qui fa un freddo cane. Ma proprio freddissimo. E in queste condizioni mettere il naso fuori casa è ancora più duro. Posso muovermi solo a piedi, non posso ancora guidare. E cammino ancora più lentamente di quanto non faccia di solito. Certo, con tutta sta nebbia non corro il rischio di sbattere il naso contro un palo della luce! Bisogna guardare e saper apprezzare anche i lati positivi, no? Eheheh.