22 settembre, 2006

Vite

(di Davide Algozzino)

Vite senza giuoco
per un senso che dà gioia
solo agli ignoranti.
Dolore per vite sensate

all'ombra della felicità
perduta come i perdenti
ad un tavolo da giuoco
su un tappeto rosso di sangue.
Di vite consumate, vissute,

logore come scarpe camminate.
Usate, vissute, distrutte.
Come me.
Perso in una scarpata.

Caduto,
mai alzato in volo,
nonostante le preghiere,
suppliche o ordini.
Come me.
Perso in me stesso,
dio del mio dolore
e della mia fatica.
Senza senso.
O senza giuoco.
Come un non senso
che dà vita
solo agli ignoranti...

(continuerà...)

16 settembre, 2006

Oh oh....

eDonkey alza bandiera bianca. Dopo aver lottato contro le major, MetaMachine, la società che ha gestito per anni il noto network peer-to-peer, ha infatti deciso di negoziare con i discografici del RIIA. Secondo quanto si apprende, oltre a pagare 30 milioni di dollari alle major, i vertici aziendali si sono impegnati a cessare anche la distribuzione dei client eDonkey2000, Overnet ed altri ancora. Inequivocabile il messaggio che compare sull'home page eDonkey.com.
"Il network eDonkey 2000 non è più disponibile. Se rubi musica o film, violi la legge. Diversi tribunali nel mondo hanno determinato che aziende e individui possono essere perseguiti per il download illegale. Quando scarichi illegalmente materiale coperto da copyright non sei anonimo. Il tuo numero IP è (segue IP dell'utente) ed è stato registrato. Rispetta la musica, scarica legalmente.Arrivederci a tutti".
Per l'industria musicale, impegnata da tempo contro la pirateria online, si tratta di un grande successo che colpisce uno dei più popolari network dedicati al file sharing. Un successo che non solo porterà nelle casse della RIAA 30 milioni di dollari, ma anche una resa incondizionata. Il futuro di eDonkey sembra segnato definitivamente, ma ancora non è detta l'ultima parola.
Mentre scriviamo, il client gestito da MetaMachine sembra infatti non funzionare, ma alcuni utenti assicurano che utilizzando un altro client molto popolare, eMule, è comunque possibile collegarsi agli stessi server sfruttati finora dal network eDonkey2000. Il cuore di eDonkey batte ancora, finché qualcuno non se ne accorgerà.

11 settembre, 2006

L'impiccato

(di Davide Algozzino)

L’impiccato osservava la gogna.
Sul patibolo una stella offuscata.
continuava a emanare il proprio
riverbero su nubi che una volta
furono nubi.
Che ora erano soltanto polvere di fumo.

Di corpi bruciati e svuotati.
Svuotati e appiccati. Non impiccati.

L’impiccato osservava il patibolo.
Sulla ghigliottina una bottiglia
per la quale versare lacrime
per il suo contenuto versato per terra.
Un ultimo bacio a un pezzo di vetro
tagliente come un’emozione
che ti fila e rifila e taglia
sangue per terra leccato da un libro
che ha lingua per leggere e parlare
e scriversi senza fine.
Ma la fine è sulla gogna.

E l’impiccato osserva i suoi
pantaloni di pelle capovolti
che senza gambe possono essere cuciti
ma non possono camminare.

Nulla cade dalle loro tasche.
Nulla nelle mani nude dell’impiccato
che per ultimo desiderio
vuole solo evitare il futuro.
Perché il futuro è la fine.
Attesa, invocata, allontanata, tremata.

L’impiccato sta a testa in giù.
A osservare la sua ultima stella.
Ahimè, annebbiata.
Mentre urla disgusto e vomita parole
che il vento spazza e spezza
come le sue ossa stritolate da
pantaloni di pelle troppo stretti.
Una foto, una voce.


Un uomo guarda e pensa e piange
la foto di suo padre.
Impiccato.


L'immagine liberamente ispirata e che deliziosamente illustra la "poesia", è stata gentilmente disegnata e regalatami da Sergio Algozzino. L'ho "raddoppiata", capovolgendone una copia. Uno specchio. Un'alterazione. Una distorsione. O semplicemente un'altra visione. Perchè... tutto è relativo... e soggettivo.

07 settembre, 2006

Angeli di Morte

(di Davide Algozzino)

Angeli angeli

Angeli giustizieri
seduti alla corte del Re fallito.
Rovinato dai debiti, cambiali
e tasse dell'immondizia.
Mai troppa.

Sempre troppa.
Sempre più...
Stormi di Angeli come rondini

Volano a bassa quota
sul mio cuore
Divorandolo come cani randagi
che aleggiano tra Rifiuti
Pescati, trovati, umani...

La Morte arriva sublime
a darmi liberazione.

La Morte a salvarmi dagli Angeli
Salvezza cercata, voluta,
dagli umani...

Che giocano con gli Angeli
e temono la Morte.
Amica mia, Sorella mia.
Liberazione mia.
Dagli Angeli, dagli umani, da me.
Nemico di me stesso.

E della vita.
La Morte...
a salvarmi da me stesso...
Angelo senza ali.
E senza più un cuore.
E senza più falce...

03 settembre, 2006

5 settembre 1946. Stone Town. Isola di Zanzibar.

Il 24 novembre saranno 15 anni. Saranno già trascorsi 15 anni. Dalla morte di Freddie Mercury. Caspita, il tempo vola… Il 5 settembre invece è una data più prossima. Data in cui Freddie, qualora fosse stato ancora vivo, avrebbe compiuto 60 anni. Ma è noto come una polmonite, causata dalla ben più grave malattia dell’Aids, contratta diversi anni prima, lo stroncò nella notte, appunto, del 24 novembre 1991. In occasione di quello che avrebbe potuto essere il suo compleanno, e in attesa del nuovo lavoro in studio dei Queen (leggi qui), esce un Best Of di Freddie Mercury. Non manca ovviamente l’edizione limitata, in versione doppio cd, con quello bonus che include rarità e remix. E Best Of anche in versione dvd. Doppio, dvd. Oltre 3 ore di materiale video con video, esibizioni live, interviste e un lungo documentario sulla vita di Farrokh Bulsara, laureato in arte e design, che negli anni ’70 cambierà nome (in omaggio al dio Mercurio) diventando così Freddie Mercury. E che cambierà il nome di un gruppo chiamato Smile, in Queen… Il resto è storia.

The Very Best Of Freddie Mercury Solo (CD e doppio CD Collector’s Edition)

CD1 (versione standard e collector's edition)
1. In My Defence (2000 Remix)
2. The Great Pretender (Original)
3. Living On My Own (1993 No More Brothers Radio Mix)

4. Made In Heaven (Mr Bad Guy Album Version)
5. Love Kills (Original)
6. There Must Be More To Life Than This (Mr Bad Guy Album Version)
7. Guide Me Home (Barcelona Album Version)
8. How Can I Go On? (Barcelona Album Version)

9. Foolin' Around (Steve Brown)
10. Time (Original)

11. Barcelona (Barcelona Album Version)
12. Love Me Like There's No Tomorrow (Mr Bad Guy Album Version)
13. I Was Born To Love You (Mr Bad Guy Album Version)
14. The Golden Boy (Barcelona Album Version)

15. Mr Bad Guy (Mr Bad Guy Album Version)
16. The Great Pretender (Malouf Mix)
17. I Can Hear Music (Original)
18. Goin' Back (Original)
19. Guide Me Home (Piano) [Thierry Lang Jazz version]

CD2 (solo nella Collector's Edition)
1. Love Kills (Sunshine People Radio mix)

2. Made In Heaven (Extended Version)
3. Living On My Own (Egg vocal Mix)
4. Love Kills (Rank 1 Remix)
5. Mr Bad Guy (Bad Circulation mix)
6. I Was Born To Love You (George Demure remix)

7. My Love Is Dangerous
8. Love Making Love (Demo)
9. Love KIlls (Pixel82 remix)
10. I Was Born To Love You (Extended Version)
11. Foolin' Around (Early Version)
12. Living On My Own (Outhere Bros club mix)
13. Love Kills (Glimmers re-edit)
14. Your Kind Of Lover (V & P version)
15. Let's Turn It On (Acapella)

“Lover of Life, Singer Of Songs” – DVD

DVD 1: “Freddie Mercury – The Untold Story” Documentary
Extras: “The Making of – The Untold Story”
Il dietro le quinte del documentario che comprende interviste e scene tagliate.

DVD 2: The Solo Videos
Barcelona - The Great Pretender - I Was Born To Love You - Time -
How Can I Go On - Made In Heaven - Living On My Own - The Golden Boy - In My Defence
Bonus Videos: Barcelona (Live Version) - The Great Pretender (Extended Version) - Living On My Own (1993 Remix)
Extras Audio Commentary – I registi parlano della realizzazione dei video.
"A View Forever" – Documentario che descrive la realizzazione della statua di Freddie Mercury di Montreux, con intervista allo stesso scultore.
The Three Producers – Interviste a Dave Richards, Mike Moran e Mack, i tre produttori che meglio hanno conosciuto Mercury.
The Last Interview – L’ultima intervista filmata a Freddie Last.
Interactive Photo Gallery.

01 settembre, 2006

Piccoli fan crescono. (E capiranno...)

Ricevo questa e-mail:

Ciao io sono un fun dei doors ma sono ankora agli inizi è da 5 mesi ke li konosko ma già kredo d avere fatto tipo un corso accelerato ma ankora kose da imparare cmq voglio dire una kosa ke i doors erano 4 e non uno.

Rispondo così:

Caro ******... Mi fa piacere che tu sia un fan dei Doors. Ma, vedi... li conosci da 5 mesi. Io li conosco oramai da 20 anni. Ho scritto uno o due post a tal proposito. Dei Doors ho ascoltato di tutto, ho visto di tutto e ho letto di tutto. Ti auguro di poter raccogliere anche solo un decimo dei bootleg che possiedo. Ho tanta di quella roba che non ti puoi nemmeno immaginare. E quindi ritengo anche di avere una buona cultura in merito al gruppo e in merito a Jim Morrison. Vero. Verissimo. Erano in 4. Ma... morto Jim, che fine hanno fatto? Hai ascoltato che porcherie che sono Full Circle e Other Voices? Album postumi e senza l'inventiva, il genio e la sregolatezza di Jim? Ascoltali... Scialbi. Piatti. Inutili. Hai ascoltato quanti loro concerti, a parte gli album ufficiali? Uno? Due? Tre? Ne ho ascoltati a decine e decine e ancora decine. Sai una cosa? Ho sempre apprezzato e ben valutato le capacità artistiche e musicali degli altri 3. Ma... se senti vari e vari loro concerti, ti renderai conto che sembra di sentir suonare sempre un disco. Una base musicale. Tutto sempre uguale. La musica. L'incognita, il diversivo, il tocco "in più", era lui. Era Jim Morrison. Improvvisava. Cambiava le parole. I testi. Le melodie. Un po' ubriaco. Un po' fatto. Un po' fuso... Era lui, la vera incognita. Era lui, il genio. Fu lui a voler chiamare il gruppo THE DOORS. Lui, si ispirò a William Blake. Manzarek lo seguì. Fu lui, a non voler tradire i compagni, rifiutando proposte individuali. E fu sempre Jim a tenere a galla una band che senza di lui diventò un'inutile band. Che incise due dischi orrendi. E che oggi campa spolverando e rispolverando e ri-rispolverando materiale triso e ritriso. Che oggi campa... ancora grazie a Jim Morrison. Poeta, scrittore, musicista. L'anima dei Doors. Ciao, ******. Che il tempo ti aiuti a conoscere meglio e a capire meglio. Let's swim to the Moon...

E approfondisco così:

Prima o poi darò un valore numerico e magari anche economico, a tutto il materiale che possiedo dei Doors. Non voglio essere pedante né pesante né arrogante. Né giudice o critico o boia. Né il migliore o saputello o pretenzioso. Niente di tutto questo. Voglio solo essere un pensatore. Penso. Penso quello che ho scritto prima. Penso che gli altri 3 componenti dei Doors vivessero all’ombra della gelosia e dell’invidia di e per Jim Morrison. Soprattutto Ray Manzarek. Anch’io, quando iniziai ad ascoltare la musica dei Doors, ho sempre asserito che Jim Morrison non avrebbe fatto molta strada senza gli altri. Preparati, buoni improvvisatori, colti. Invece, andando avanti nel tempo e nella conoscenza del gruppo, la figura di Jim è diventata sempre più autoritaria. Sempre più leader. Sempre più icona. Sempre più geniale. Ritengo Jim Morrison una delle più grandi teste di cazzo cazzosamente geniali dell’arte degli ultimi anni. La musica era il modo più efficace per far conoscere e diffondere le proprie idee. E così fece. Non voleva essere una rockstar. Voleva essere un poeta. Ma non vi riuscì. Vorticato nel vortice del successo, non riuscì a diventare un poeta come il suo idolo Arthur Rimbaud. Vorticato, morì per l’eccessivo uso di sostanze stupefacenti e di alcool che il successo gli dava la possibilità di procurarsi. Morì. Non credo alle storielle di un Jim Morrison ancora vivo sperduto in qualche parte recondita dell’Africa, a seguire le orme e le tracce di Rimbaud o residente in chissà quale bettola o attico o hotel excelsior di Parigi. Morì. Spegnendo le sue idee e i suoi progetti. Senza riuscire a diventare un poeta. Rimangono le sue canzoni. Rimane una rockstar. Rimane il concerto che aveva nella sua mente e che Manzarek lo aiutò a portare su un palcoscenico. Il palcoscenico della vita. Bruciata in fretta. Vissuta senza regole. E da leader. Magari involontario. Ma leader. Gli altri 3 furono solo un contorno, del e nel suo concerto. Si chiamavano John Densmore, Ray Manzarek e Robby Krieger. Ma avrebbero potuto chiamarsi anche Millecanali, Cinicus o Foolys. Non importava. E non importa. Era Jim Morrison il vero genio. La verà genialità. L’assoluta unicità. Il vero poeta. Che mai fu tale. Questo penso. Questo sono arrivato a pensare e a concludere dopo anni di conoscenza del gruppo dei Doors. Sono solo pensieri. I miei, pensieri. E con questo concludo. Ma non metto un punto. Perchè la musica dei Doors e le poesie di Jim Morrison continuano a suonare e a parlare. In casa mia. Nella mia mente. E nella mia anima.