11 settembre, 2007

Best of

TazendaVida. Raccolta-tributo, dei reduci Tazenda, ad Andrea Parodi. Indiscusso rappresentante massimo della musica sarda. E indiscusso talento. Musicale e di sensibilità. Prematuramente scomparso dopo una lunga malattia il 17 ottobre del 2006. Ma Vida vuol essere anche segno di ripresa, di continuità, di voglia di continuare a fare musica. Ed ecco così che figurano ben 7 inediti, tra cui Domo Mia, interpretata in duetto con Eros Ramazzotti. E tra cui un duetto virtuale tra Andrea Parodi e Beppe Dettori, nuovo attuale leader dei Tazenda. Ma, che nessuno si offenda, i duetti che “mi fanno rizzare i peli” sono quelli tra Parodi e Fabrizio De Andrè (Pitzinnos in sa gherra) e Pierangelo Bertoli (Spunta la luna dal monte). Segno di ripresa e di continuità. Ma i “nuovi” Tazenda mi sembra strizzino un po’ troppo l’occhio alla “commercialità” dei loro brani…

Garbage - Absolute Garbage. Delle raccolte di cui sto scrivendo, questa è sicuramente la più varia e variegata e, secondo me, anche la più piacevole da ascoltare tutta d’un fiato. Tell Me Where It Hurts è l’unico inedito di questo “best of”. E anche nuovo sottofondo del mio blog. Malinconica quanto basta nelle sfumature, richiama la prima parte della carriera dei Garbage, capitanati dalla bellissima e sensualissima Shirley Manson. Rock, pop, pop-rock, post-grunge, trip-pop… si spazia in lungo e in largo tra generi musicali e successi dilazionati nell’arco di dieci anni di carriera. Che io ho sempre gradito.

Irene GrandiHits. Doppio cd per la cantante toscana. Doppio. Oh, ci sono anche delle versioni unplugged e remix di alcuni suoi brani, ma… credo proprio che anche solo mezzo cd avrebbe potuto contenere i suoi “hits”. Ed ecco che torno a parlare delle radio e della potenza delle grandi radio nello “spingere” alcune canzoni a discapito di altre che quindi rimangono nel limbo di un mondo musicale non pubblicizzato ma decisamente più gradevole e di qualità molto più sopraffina. E vabbè. Irene Grandi. La sua Bruci la città mi provoca ormai un effetto orticaria immediato. Non ne posso proprio più di sentirla in radio. E immaginate la mia delusione quando ho scoperto che il brano è stato scritto Francesco Bianconi dei Baustelle…

Lisa GerrardThe Best Of Lisa Gerrard. Beh, potrebbe cantare anche una canzone di Gigi D’Alessio. E sono arci-sicuro che Lisa Gerrard saprebbe renderla meravigliosamente piacevole e affascinante! Non ce n’è per nessuno. Ho sognato, scritto, bevuto, viaggiato, dormito, letto, litigato… ho fatto di tutto e ho sognato di tutto, accompagnato dalla sua voce e dalle note cantate insieme ai Dead Can Dance. Canzoni che ovviamente non mancano in questa raccolta. Ma non mancano nemmeno brani delle sue composizioni hollywoodiane. Le colonne sonore sono infatti state impegno costante per Lisa Gerrard negli ultimi anni. Impossibile scegliere una canzone tra le tante. 15, in questa raccolta. Di più, e NESSUNA da scartare, nella sua lunga carriera.

Claudio BaglioniBuon Viaggio Della Vita (Anteprima TourTutti Qui). C’è stato un periodo della mia vita in cui alla domanda: “Battisti o Baglioni?”, rispondevo seccamente e deciso: “Baglioni!”. Ma si cresce, si cambia e si capisce. Non nego e non nascondo che ci sono alcune canzoni di Baglioni che tutt’oggi evocano bei ricordi e piacevoli sensazioni, nella mia memoria e alle mie emozioni. E conservo ancora tutta la sua discografia, in vinile. Fino a Io sono qui, anno 1995. Non lo gradivo già più, ma mi sembrava un peccato lasciare la sua discografia incompleta. Anche se mancavano già Assieme e Ancorassieme. Dischi live. Live che, da allora, non hanno fatto altro che aumentare a dismisura. E in edizione doppio o triplo cd. Ed eccone qui un altro. Triplo. Con le solite canzoni. Caro Baglioni… e che cazzo!

Questo post è dedicato a chiunque sia divenuto ciò che non avrebbe mai immaginato né voluto. A tutti quei consapevoli assassini di sentimenti. A tutti quegli intolleranti per egoismo. A tutti quegli egoisti per intolleranza. A tutti quelli che piangono al buio. A tutti quei picchiatori d
ivenuti tali per autodifesa prima, per sadismo dopo. A tutti quegli impiegati che da piccoli sognavano di fare gli astronauti. A tutti quelli che dicono: se rinasco, mi faccio avvocato. A tutti quei talenti artistici incompresi e sconosciuti, che non scrivono più e che non suonano più. A chi dorme da solo, abbracciando un cuscino. A chi parla con delle vecchie foto. A chi cerca ancora l’anima gemella. A chi ha dovuto abbandonare la propria città natale. Ma questo post è dedicato soprattutto a chi sorride ancora quando vede il sorriso di un bambino che sogna.

06 settembre, 2007

Luciano Pavarotti è morto

Il grande tenore aveva 71 anni, ed era malato di tumore al pancreas
La sua è stata una carriera lunghissima, durata 46 anni, e costellata di grandi successi

Luciano Pavarotti è morto
il mondo è in lutto


Una recente immagine di Luciano Pavarotti

M0DENA - Luciano Pavarotti è morto la scorsa notte nella sua villa a sud di Modena. Era da tempo malato di tumore al pancreas. Il tenore, 71 anni, era stato operato l'anno scorso, ma aveva avuto un mese fa un peggioramento mentre si trovava nella sua casa sulle colline di Pesaro e l'8 agosto era stato ricoverato, per un'infezione polmonare, con difficoltà respiratorie e febbre alta. Dopo la degenza, che si era prolungata più del previsto, il 25 agosto era tornato a casa, dove è sempre stato seguito dai medici del dipartimento di oncologia di Modena.

Quella di Pavarotti è stata una lunga e fortunata carriera, durata quasi 50 anni. Il debutto il 29 aprile 1961, nel ruolo di Rodolfo in La Boheme, all'Opera di Reggio Emilia. Negli Stati Uniti pochi anni fa il trionfo nel febbraio 1965, a Miami, con Joan Sutherland, nella Lucia di Lammermoor. Ma l'exploit arriva il 17 febbraio 1972, al Metropolitan di New York, dove nella Fille du Régiment di Donizetti manda in visibilio il pubblico con nove Do di petto perfetti. Suo il record di 17 chiamate ed ovazioni al sipario.

Acclamato tenore, Pavarotti però è conosciuto al grande pubblico soprattutto per i concerti con dei Tre tenori e con i maggiori divi della musica pop. Ad Hyde Park, a Londra, il concerto di Pavarotti attira oltre 150.000 persone. Nel giugno 1993, in più di 500.000 si accalcano in Central Park (New York), mentre in milioni lo seguivano in tv. A settembre dello stesso anno, all'ombra della Torre Eiffel, canta per circa 300.000 persone. Per anni è protagonista del 'Pavarotti and friends', col quale riunisce nella sua città natale, a scopo di beneficenza, le star del pop internazionale.

(da www.larepubblica.it)