28 novembre, 2006

Trasformazione

No, non sono stato colto da un'improvvisa forma di narcisismo...
Dal diario che scrivo a mia Figlia: "Non mi interessano le apparenze, ma la sostanza. Non importa, quanto bella sia una scatola, ma piuttosto cosa vi è in essa contenuto. Una scatola di scarpe vecchia e rotta, con un tozzo di pane all'interno, vale ben più di una scatola d'oro con un vecchio paio di scarpe all'interno... Le apparenze interessano alle persone superficiali. E a me non interessano, le persone superficiali. Piuttosto preferisco rimanere solo. Non mi cibo nè d'oro nè di diamanti, ma di pane. Quello, è vitale. Quella, è la sostanza. Al di là delle apparenze."
Già i capelli lunghi sono oggetto di critica e critiche e battute del cazzo. Se poi lasci crescere sul tuo viso un po' di barba, ecco che sembri un terrorista, sembri Gesù Cristo (specie coi capelli sciolti), sembri un mafioso, vieni guardato con diffidenza, "stavi meglio senza barba!", peccato un bel ragazzo come te........ Non mi interessano le apparenze. Io sono io. Capelli lunghi o corti. Barba sbarbata o incolta. E fanculo a chi mi tratta in maniera diversa o a chi mi volta le spalle. Anzi. Faccio un po' di cernita. Vediamo a chi interessa chi sono o come appaio. Vediamo a chi interessa il mio fisico e a chi la mia mente. Vediamo, vediamo... Intanto rido di gusto. E continuo a cibarmi e saziarmi di buon e genuino e nutriente pane.

24 novembre, 2006

Cadenze

1. Gli alberi cominciano a sfogliarsi e a spogliarsi. Quasi del tutto. Qui a Torino è arrivato il freddo. Ma freddo freddo freddo. Guardo le temperature della MIA Palermo e... sento ancora più freddo. Sono nato e cresciuto al Sole, non nella nebbia e sulla neve... Cadono: le foglie.

2. Con gli svariati turni che faccio, in quanto autista, non riesco a prestare e a dare le necessarie attenzioni e cure a questo blog. Che quindi non "decollerà" mai. La mia pignoleria fa il resto. Un post mi prende un bel po' di tempo, non tanto per scrivere, quanto per cambiare colore al testo e dare vari colori secondo cosa stia e di chi stia scrivendo... per aggiungere le immagini delle copertine degli album... per aggiungere alle copertine i vari link che "dirottano" sul sito ufficiale degli artisti in questione... Cadono: le speranze di un "pubblico" sempre più numeroso e voglioso di venirmi a leggere.

3. Sono profondamente deluso dal Governo Prodi. L'ho tanto atteso, tanto urlato, tanto sperato e tanto voluto, e invece... Cadono: le palle a terra.

20 novembre, 2006

Sottovoce

LUVI DE ANDRE’ – Io Non Sono Innocente. Deluso, delusissimo. Il binomio figlia di De Andrè e figlio di Fossati (autore di quasi tutte le canzoni) mi aveva “eccitato”. L’ascolto invece… non dico che mi ha deluso. Non so trovare la parola adatta e giusta e corretta. Ma di sicuro l’ascolto mi ha infastidito. È un disco troppo “urlato”. Tonalità troppo alte, troppo lancinanti per le mie orecchie. Troppe urla da parte di Luvi. Troppe. E mi ha infastidito. I Deep Purple “urlavano”. Ma non mi infastidiscono. Rita Pavone “urlava”. Ma non mi infastidisce. C’è modo e modo, di urlare. Non so se riesco a spiegarmi bene, non trovando le parole adatte, giuste e corrette… Luvi De Andrè urla fastidiosamente. E non inserisco le virgolette, perché il suo non è un urlare tra virgolette, ma un urlare vero e proprio. E melodie come quelle de Il Disegno o Lentamente vengono assolutamente sopraffatte dalla sua voce urlatrice. E io rimango infastidito e deluso. Al contrario dei critici (quelli veri) che scrivono sui giornali.

YUSUF ISLAM – An Other Cup. Negli anni ’70 c’era un grande cantautore inglese di nome Cat Stevens. Autore di una delle più belle canzoni acustiche di tutti i tempi: Father & Son. Dopo esser quasi morto annegato a Malibu, nel 1977, si converte all’islamismo, cambia il suo nome per la seconda volta. Da Stephen Georgiou in Cat Stevens e quindi in Yusuf Islam. E abbandona le scene musicali. Non del tutto, perché non ha disdegnato qualche collaborazione occasionale, come per esempio con Peter Gabriel. An Other Cup è un album mistico, religioso, non paranoico. La dizione è scandita perfettamente. Un inglese pulito, chiaro, comprensibilissimo. Non dice cose tipo “Dio c’è” o “Dio esiste”. Parla invece di ricerche che portano al benessere, di scelte che possono far stare meglio, di verità da cercare tra le nuvole, il cielo. Di azioni buone da compiere prima di essere giudicati. Mistico, ma non paranoico. In pieno e perfetto stile musicale Cat Stevens. Splendido. E, soprattutto, da brividi la sua voce inalterata dal tempo e ancora da brividi le melodie e i suoni della chitarra acustica anch’essi assolutamente intaccati dopo quasi trent’anni… Un gran gran bel disco.

EUROPE - Secret Society. Beh… rimarranno sempre e per sempre quelli di The Final Countdown. E della lentissima e romanticissima (quanti balli con sta canzone, ai tempi!!) Carrie. Anno 1986. Adesso gli Europe sono dei “vecchietti” che suonano simil-Scorpions. E non riescono più ad entusiasmare. Né come facevano gli Europe, né come facevano gli Scorpions…

LE VIBRAZIONI – Officine Meccaniche. Non male. Se non fosse che nutro dei forti pregiudizi negativi nei confronti de Le Vibrazioni. Mi era piaciuto il loro disco d’esordio. Poi, raggiunto il successo, la svolta. Il loro secondo disco si intitolava “Le Vibrazioni II”. Omaggio ai Led Zeppelin? Macchè! Pura e semplice scopiazzatura. Ed eccesso di auto-idolatria. Cercano di ripercorrere il percorso di Led Zeppelin, Beatles, Pink Floyd… Ma non sono all’altezza. Ovvio. Naturale. Ma non se ne rendono conto. Adesso ecco questo nuovo look che sembra tanto “Beatles prima di sciogliersi”. Che poi sembra tanto il mio, ma io non imito nessuno. E non mi sento all’altezza di nessuno. Il disco è piacevole, ben arrangiato. Ma non mancano una traccia 5 (Introduzione Ad Uno Stato Di Distacco Dal Reale), che sembrerebbe uscita da Meddle dei Pink Floyd (sembrerebbe, se non fosse ovviamente non assolutamente all’altezza) e una fastidiosissima ghost track. Cominciano a starmi proprio terribilmente sul culo, ste tracce nascoste. Ma è così difficile inserire un titolo in più in copertina? No. Facciamo la traccia nascosta. E vaffanculo. Officine Meccaniche è un buon disco. Ma Le Vibrazioni stanno diventando davvero insopportabili.

TOM WAITS – Orphans. 3 cd, 56 canzoni che finora non avevano trovato posto o collocazione in nessun album. 3 cd “Orfani”: Incazzati, Urlanti e Bastardi (Brawlers, Bawlers e Bastards), questi i sottotitoli dei 3 cd. Il più bello è proprio il terzo. Che tanto ha aiutato le mie orecchie a cancellare (ma non dimenticare) le urla di Luvi De Andrè. La voce di Tom Waits è infatti tanto roca quanto passionale quanto altrettanto delicata. Forse ascoltare 56 canzoni tutte insieme è un po’ troppo. Ma sentiti uno alla volta, questi cd regalano davvero tante emozioni e tanta improvvisazione e spontaneità. Dal rock’n’roll allo swing, dal rock al pop, si attraversano piacevolmente tanti generi e gusti musicali. Con discrezione. E, soprattutto, sottovoce.

17 novembre, 2006

Jack Sparrow

Consapevole che questo blog non ha tanti lettori (ma, diceva qualcuno, "meglio pochi ma buoni"...), a quanti di voi abbiano visto "Pirati Dei Caraibi - La Maledizione Del Forziere Fantasma", chiedo: CHE CASPITA DI FINE HA FATTO JACK SPARROW???? Sarò tonto io, ma il finale mi ha lasciato... stupito? stupefatto? deluso? sulle spine?... Non lo so. Ma mi ha lasciato interrogativo. E dunque anche a voi chiedo "aiuto", oltre che alla mia mente... Dov'è finito? Vivo? Morto? Nascosto? Reincarnato? Che fine ha fatto Jack Sparrow?!?!.....

11 novembre, 2006

Lapidario

AUDIOSLAVE - Revelations. Buon rock. Ma non indimenticabile. Nè unico.
AYO - Joyful. Tutti ne parlano bene. Tutti ne scrivono bene. Tutti l'ascoltano. Bene. Mi associo.
BLIND GUARDIAN - A Twist In The Myth. Pesantemente piacevoli. Se non si ascoltassero, non si perderebbe comunque niente si speciale.
DIANA KRALL - From This. Buon disco. Solito disco. Di Diana Krall.
INCOGNITO - Bees + Things + Flowers. Già sentito. Sempre da parte degli Incognito. E già sentite anche le cover, tipo "Tin Man" degli America.
JESSE McCARTNEY - Right Where You Want Me. A mia Figlia piace. Anzi, lo adora. Anzi, la sua stanza è piena di suoi poster. E delle sue note e delle sue canzoni. Io mi esimio. Meglio il belloccio, che Gigi D'Alessio.
JULIETA VENEGAS - Limon Y Sal. Nata negli Stati Uniti ma cresciuta in Messico. Musica spagnoleggiante che mi sembra uguale a tutta l'altra musica spagnoleggiante.
KT TUNSTALL - Acoustic Extravaganza. Dimenticate "Black Horse & The Cherry Tree". Altro genere. Altri ritmi. Acustici, come dice il titolo dell'album. Piacevolissimo. Acusticissimo e molto country. L'unica cosa di cui si sente l'assenza è un'armonica a bocca. Ma comunque molto molto ben fatto. Anche lei incurante delle vendite, suona per divertimento. Così si fa.
MOLTHENI - Toilette Memoria. Adoro Moltheni e non l'ho mai nascosto. Qualsiasi cosa canti, mi paice. Certo, questo disco ha qualcosina in meno rispetto al precedente, ma Moltheni non incide per vendere molto, ma per vendere a... pochi? Sì, forse pochi amici. Forse pochi fan. Io sono contento di essere tra i pochi. Lo compro, lo ascolto e lo gradisco. Qualsiasi cosa canti. Bravo , bravo e bravo.
ROBBIE WILLIAMS - Rudebox. La pubblicità dice qualcosa tipo: "chi ha venduto 6 milioni di dischi nel 2006? chi non smette mai di stupire?..." Vero. Verissimo. Robbie Williams non si ripete mai. E stupisce. Gradevolmente. Anche in cover tipo "King Of The Bongo" di Manu Chao. Ottimo. E incide un disco con 18 tracce. I dischi costano parecchio. Che almeno si riempiano finchè si può, anzichè incidere 6 o 8 canzoni risicate. Applausi. Meritati. Un brivido, poi, nel sentire "We're The Pet Shop Boys". Un grande brivido per un grande disco.
SEAN LENNON - Friendly Fire. Il figlio minore di John (e Yoko) di buona musica in casa sua deve averne sentita proprio parecchia, prima che il Padre fosse ammazzato per strada. Sean ha 31 anni, e questo è solamente il suo secondo disco. BELLISSIMO. Incredibile la somiglianza fisica e vocale con John. Incredibile la vicinanza stilistica col Padre. Incredibilmente bello il disco. Canzoni come "Parachute" e "Falling Out Of Love" fanno letteralmente venire la pelle d'oca. Per bellezza e per... sembrare di sentire cantare John. Qualcuno disse che i genitori continuano a vivere nella memoria e nelle gesta dei propri figli...
STONE TOUR - Come What(Ever) May. Ancora hard-rock. Ma molto più da college americano. Anche questo perdibile.
THE KILLERS - Sam's Town. Il disco inizia e si ha l'impessione di avere sbagliato a inserire cd. Infatti l'inizio è sputato spiccicato a Innuendo dei Queen. Tributo? Boh. Ma il loro disco d'esordio mi aveva fatto impazzire. Questo no. Buone canzoni, tipo "For Reasons Unknown" e "Bones". Gradisco, ma non impazzisco.
THE KOOKS - Inside In, Inside Out. "Seaside" e "Got No Love" sono le canzoni di testa e di coda dell'album. Piacevoli. Meno piacevole tutto quello che ci sta in mezzo, e cioè altre 12 canzoni. 2 su 14, però. Niente male.
ZUCCHERO - Fly. L'ho sentito e risentito. E ancora risentito. E finalmente apprezzato. Negli arrangiamenti, nelle musiche, nei ritmi. Bravo Zucchero. E poi... canta di Lucky Strike (e io le fumo) e di Cuba Libre (e io lo bevo). Ma, a parte questo, mi piace davvero.